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I mercati finanziari mondiali sono meno nervosi e si mantengono in positivo dopo l’annuncio di martedì della Federal Reserve di voler mantenere il tasso direttore vicino allo zero anche per i prossimi due anni. Il tasso varierà tra 0% e 0.25% sino alla metà del 2013.

La Banca centrale americana aveva deciso di abbassare quasi a zero i tassi d’interesse dopo la crisi economica del 2008.
L’istituto ha ammesso di aver valutato in maniera sbagliata la durata degli effetti della crisi, ha riconosciuto che i rischi sull’economia sono aumentati e che la ripresa economica avviene in tempi più lunghi rispetto a quelli che aveva previsto.
E’ la prima presa di posizione pubblica della Fed dopo che venerdì scorso l’agenzia di rating Standard & Poor’s aveva scatenato un pandemonio declassando il rating degli Stati Uniti da “ottima capacità di ripagare il debito” (AAA) a “buona capacità di ripagare il debito” (AA+).

“La Fed gioca una partita difficile con le parole, deve mostrare quanto è seria la situazione ma non deve fare troppo, altrimenti i mercati sarebbero portati a temere l’arrivo di una nuova recessione – commenta Philippe Bruneau, direttore generale della banca di gestione patrimoniale Neuflize OBC – L’unica notizia positiva di questa crisi è il ribasso del costo del greggio, sceso sotto gli 80 dollari al barile, dopo che in primavera aveva toccato i 115 dollari. Un ribasso di 10 dollari equivale a 0,3 punti di crescita in più negli Stati Uniti.”

Mercoledì mattina le Borse di Zurigo, Parigi, Londra e Francoforte erano orientate al rialzo. Anche le Borse asiatiche hanno chiuso in rialzo, con l’indice Nikkei che a Tokyo ha chiuso a 1.1%, mentre a Hong Kong lo Hang Seng ha guadagnato il 2.3%.