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Le intercettazioni di News of the World. Lo scandalo sta nel ruolo della polizia

Quel che dovrebbe far scalpore nella vicenda delle intercettazioni telefoniche che coinvolge News of the World, testata del gruppo Murdoch, non è tanto l’intercettazione in sè, la pratica giornalistica che diventa sempre più invadente e svergognata, quanto piuttosto il rapporto, malato e privo di morale, che intercorre tra la polizia e i giornalisti.

Di vicende come quelle del News of the World ne accadono a centinaia ogni giorno, ovunque. Murdoch non è certamente l’unico imprenditore mediatico ad aver tollerato questa maniera di fare giornalismo. Però a lui è toccata e dunque è lui che se la deve risolvere.
L’arresto – domenica – della pupilla di Murdoch, la rampante Rebekah Brooks, ha relegato in secondo piano quello che doveva essere il grande spettacolo previsto per l’indomani, ossia la comparizione di Murdoch padre e figlio (oltre alla Brooks) di fronte alla Commissione dei media, una delle commissioni della Camera dei comuni. C’è addirittura chi aveva sussurrato che l’arresto fosse una mossa fittizia per distogliere l’attenzione del pubblico dall’interrogatorio.
Invece no. L’arresto non era una messinscena e lunedì pomeriggio giungeva la notizia delle dimissioni del capo di Scotland Yard, Sir Paul Stephenson.
In questo modo l’affare esce dalla dimensione prettamente “murdochiana” e si concentra sulla stretta relazione che da tempo esiste fra il News of the World e la polizia britannica.
E’ importante sottolineare come malgrado abbia lasciato l’incarico Stephenson nega di essere mai stato al corrente che la testata giornalistica pagasse per avere informazioni dagli organi di polizia. Quando settimana scorsa erano giunte le prime accuse Stephenson si era addirittura indignato ma con il passare del tempo è venuto meno il sostegno delle personalità politiche e lui ha dovuto cambiare atteggiamento.
Le voci riguardo aagli affari illeciti con l’impero di Murdoch si sono moltiplicate e sono cresciuti i dubbi della legittimità di avere Stephenson a capo dell’inchiesta sulle operazioni condotte dal giornale.

Partito Stephenson, la pressione ora si concentra sul Commissario aggiunto John Yates, il quale ha però rifiutato di riaprire l’inchiesta sulle intercettazioni telefoniche del 2009.
Alle persone non interessa tanto quel che accadrà a Murdoch e ai suoi giornali. Molti li leggono, ma molti neppure li conoscono. Il suo impero non è un pilastro della società.
L’istituzione della polizia è invece uno dei pilastri della società e il suo ruolo in questa vicenda ha lasciato interdetti molti inglesi, che credevano di vivere in un paese dove la polizia è ancora sinonimo di fiducia. Invece oggi Scotland Yard appare come una cricca di corrotti disonesti. E’ questo che deve essere commentato più di ogni altra cosa.

(Fonte: The Independent.co.uk)

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Redazione

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