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Il dossier della richiesta svizzera di adesione alla Comunità economica europea è conservato nei sotterranei della sede principale del Consiglio dell’Unione europea a Bruxelles, accanto a migliaia di altri documenti : contratti internazionali, accordi e altre domande di adesione.

La richiesta, siglata dall’allora presidente della Confederazione, il socialista René Felber, porta la data del 20 maggio 1992. Era stata esaminata dal presidente del Consiglio europeo, il portoghese Joao de Deus Pinheiro, che il 15 giugno di quello stesso anno aveva dato il via libera alla procedura di adesione.
Incaricata di elaborare una raccomandazione della domande elvetica, la Commissione europea non aveva nemmeno fatto in tempo a mettersi al lavoro, in quanto il 6 dicembre 1992 il popolo svizzero si esprimeva contro il progetto di adesione alla Comunità economia europea e per Bruxelles questo significava la fine della procedura, l’inscatolamento e la classificazione negli archivi sotterranei per un tempo di 30 anni.

Esigere il ritiro della domanda d’adesione come ha ancora fatto in tempi recenti l’UDC suscita stupore, in quanto di fatto i documenti archiviati non hanno più alcun valore. Se, malgrado l’opposizione popolare, il Consiglio federale volesse nuovamente provare ad aderire all’Unione europea, la richiesta dovrebbe essere formulata da capo.
Scaduto il tempo di archiviazione, i documenti elaborati nel 1992 verranno considerati parte della Storia e trasferiti all’Istituto europeo dell’Università di Firenze.