La Borsa di New York ha chiuso martedì in ribasso, messa in difficoltà dalle incertezze che circondano i problemi del debito negli Stati Uniti e nella Zona euro: il Dow Jones ha perso lo 0,47% e il Nasdaq lo 0,74%.
Secondo cifre definitive, il Dow Jones Industrial Average ha ceduto 58,88 punti, a 12.446,88 point e il Nasdaq, a dominante tecnologica, 20,71 punti, a 2.781,91 punti.
L’indice Standard & Poor’s 500 è retrocesso dello 0,44% (pari a 5,85 punti) a 1.313,64 punti.
Gli indici si sono mostrati esitanti durante l’intera seduta, in un mercato che cerca di rialzarsi dopo due netti ribassi consecutivi. Il mercato ha pericolosamente oscillato dopo la pubblicazione delle note dell’ultima riunione del comitato della politica monetaria della Federal Reserve, dalle quali si apprendeva che i dirigenti dell’istituzione sono divisi riguardo alla politica monetaria da condurre a medio termine.
Le divergenze riguardano soprattutto l’opportunità di nuovi apporti finanziari della Banca centrale per stimolare l’economia. Uno stimolo che in molti definiscono “teorico”.
Dopo un breve sussualto in avanti per la notizia di queste eventuali nuove misure di aiuti, nel corso dell’ultima ora di scambi il mercato è finito nella zona rossa, condizionato dai problemi macroeconomici che in giornata avevano pesato sui mercati europei.
Timori aumentati dall’ennesima manovra delle agenzie di rating contro i paesi europei, con Moody’s che ha relegato l’Irlanda nella categoria degli investimenti speculativi, abbassando la nota sovrana del paese da Baa3 a Ba1.
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