L’italiano residente in Ticino che è considerato il promotore del gruppo hacker Anonymous è stato interrogato martedì pomeriggio in Procura a Lugano, in un’indagine coordinata dal procuratore John Noseda. Lo riporta oggi il sito del Corriere del Ticino.
L’abitazione dell’uomo è stata perquisita martedì mattina dagli inquirenti ticinesi. Stando a quanto scrivono i giornali italiani si tratterebbe di un 26enne (di lui si conosce il nickname: Phre), responsabile della cellula italiana di Anonymous.
Oltre a lui sarebbero state denunciate altre persone, il cui numero resta imprecisato fra 15 e 36. Fra di essi vi sarebbero anche dei minorenni.
A loro carico le accuse di accesso abusivo in sistema informatico, danneggiamento a sistema informatico, interruzione di pubblico servizio e gravi danni patrimoniali.
L’indagine è stata avviata nei giorni scorsi a seguito della richiesta di assistenza giudiziaria delle autorità italiane.
In Italia il gruppo aveva preso di mira in particolare i siti internet della Camera, del Senato, del Governo, dell’Agcom e di importanti aziende nazionali come l’Eni, l’Enel, la Finmeccanica, Mediaset e Rai.
Per organizzare gli attacchi informatici, il gruppo (fondato nel 2003) utilizzava siti di chat e le pagine dei social network come Facebook e Twitter.
Il metodo utilizzato era quello di servirsi di grossi server, in alcuni casi affittati anche all’estero, con potenti capacità di banda.
Grazie ai server venivano richiesti alle pagine internet sotto attacco, servizi e comandi che mandavano in tilt il sistema.
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Complimenti agli inquirenti, investigatori. OTTIMO LAVORO. BRAVI!
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