Il tanto temuto default degli Stati Uniti, che pare essere volutamente taciuto da gran parte degli economisti americani (in virtù del detto “Se non parli di una cosa questa cosa non esiste) adesso ha anche una data: accadrà nell’ultima settimana di luglio.
Al più tardi entro il 22 luglio il Congresso americano dovrà raggiungere l’accordo sull’innalzamento del tetto sul debito, unica maniera per ratificare in tempo la riforma. La notizia è stata passata all’agenzia Bloomberg da due deputati democratici.
Senza questo accordo gli Stati Uniti non riuscirebbero a pagare i titoli in scadenza. Proprio per questo motivo ieri l’agenzia di rating Standard & Poor’s aveva annunciato la possibilità di un downgrade del debito a D, il livello più basso.
Data l’urgenza della questione, il presidente Barack Obama ha ordinato a tutti i membri del Congresso di cancellare le vacanze estive e di fare il massimo per trovare una posizione comune. I deputati saranno chiamati al lavoro anche il 4 luglio, festa nazionale dell’indipendenza.
Anche di oggi la notizia secondo cui il Segretario del Tesoro Timothy Geithner intende lasciare l’incarico dopo che verrà trovato l’accordo sul debito e quando sarà certo che il rischio di default del paese sarà scongiurato.
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Qui ci vuole subito un intervento narcotizzatore anti-panico di Lino Terlizzi :-)
ecco il Terlizzi. La camomilla. Mia cativ neh..
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Default della massima potenza mondiale!
Spero che coloro che scrivono queste cose si rendano conto
DI CIÒ CHE SIGNIFICHI.
Significa esattamente che "ha da passà a nuttata ..." come direbbero a Napoli.
Intendi a me Jack?
Ciao! Volevo dire che talvolta si parla
con esagerazione e/o con leggerezza.
Bentornato Dicolamia :wink:
Ciao Dicolamia, buona domenica!
Che posizione assumeranno i Liberisti
nelle imminenti elezioni d'autunno?
A costo di ripetermi***: è un tornante cruciale.
*** Un po' mi secca, perché poi tutti (i maligni) dicono:
l'è rimbambito, l'è come un disco rotto...
Purtroppo se ne rendono conto e non arrossiscono nemmeno più.
Nel privato se aggiungi debiti ai debiti finisci prima o poi in banca rotta (UBS). Perché questa regola elementare non deve valere anche per il debito degli USA? Risparmiami la filippica secondo cui uno stato come gli USA non può certo fallire, perché concordo ma qualche taglio drastico e qualche disimpegno imperialistico lo possono fare da subito.
Cambiare presidente per esempio, questo è ormai "bruciato"......troppo.
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Ciao! Volevo dire che talvolta si parla
con esagerazione e/o con leggerezza.
Bentornato Dicolamia :wink:
Ciao Dicolamia, buona domenica!
Che posizione assumeranno i Liberisti
nelle imminenti elezioni d'autunno?
A costo di ripetermi***: è un tornante cruciale.
*** Un po' mi secca, perché poi tutti (i maligni) dicono:
l'è rimbambito, l'è come un disco rotto...
Purtroppo se ne rendono conto e non arrossiscono nemmeno più.
Nel privato se aggiungi debiti ai debiti finisci prima o poi in banca rotta (UBS). Perché questa regola elementare non deve valere anche per il debito degli USA? Risparmiami la filippica secondo cui uno stato come gli USA non può certo fallire, perché concordo ma qualche taglio drastico e qualche disimpegno imperialistico lo possono fare da subito.
Cambiare presidente per esempio, questo è ormai "bruciato"......troppo.