Michele Guerra, deputato in Gran Consiglio per la Lega dei ticinesi ci invia quanto segue con preghiera di pubblicazione.
A tutti i media
Per quanto concerne l’intervento di Manuele Bertoli e del DECS riguardo un nostro atto parlamentare inviatovi ieri, inoltriamo alle spettabili redazioni degli importanti chiarimenti.
Quattro giorni fa, il 17 giugno, a fronte di una richiesta fatta dal sottoscritto deputato al DECS per conoscere il numero di frontalieri attualmente impiegato nella scuola pubblica cantonale, Michele De Laurentis, collaboratore personale di Manuele Bertoli presso il DECS, rispondeva con il messaggio che vi inoltro di seguito.
La risposta indicava che la situazione concernente il numero di frontalieri nella scuola pubblica cantonale “non è sostanzialmente cambiata” rispetto a quella indicata in un documento firmato dal CdS che mi veniva appunto inoltrato come risposta alla mia domanda.
Nel documento (trattasi della risposta data dal CdS ad un’interrogazione di Lorenzo Quadri) il numero di frontalieri si attestava a quota 72 e veniva inoltre mostrato un trend relativamente in crescita.
Messaggio originale
Da: De Lauretis Michele
Inviato: venerdì, 17. giugno 2011 09:03
a: Guerra Michele
Oggetto: docenti e provenienza
Egregio signor Guerra
mi hanno girato la sua richiesta in merito alla provenienza dei docenti nelle scuole cantonali; la situazione rispetto alla risposta fornita all’interrogazione Quadri nel settembre 2009 non è sostanzialmente cambiata; se avesse bisogno di dati più aggiornati me lo faccia cmq sapere
Distinti saluti
Michele De Lauretis, Direzione decs
Ci chiediamo quindi come mai, a soli tre giorni di distanza dalla comunicazione dataci dal DECS tramite un portavoce del Consigliere di Stato Bertoli, lo stesso DECS comunichi dati completamente diversi, con “soli” 52 frontalieri e soprattutto indicando un forte trend in decrescita.
Meraviglia il fatto che il Consigliere di Stato Manuele Bertoli dichiari ai media una cosa completamente diversa da quanto dichiarato ad un deputato dal suo funzionario ufficiale tre giorni prima.
Terremmo poi a chiarire che l’interrogazione chiedeva unicamente informazioni al CdS sulle possibili cause imputabili ad un aumento (ufficialmente registrato dall’Ufficio Federale di Statistica) del 696% nel numero di frontalieri impiegati nell’insegnamento in Ticino negli ultimi 13 anni, senza peraltro chiedere il numero di frontalieri impiegati nella scuola pubblica, visto che proprio il DECS ci aveva già indicato questo dato in forma scritta.
Pare inoltre strano che il Consigliere di Stato Bertoli abbia dichiarato ad alcuni media che i dati ufficiali dell’Ufficio Federale di Statistica vadano interpretati e che si tratta di statistiche fuorvianti, quando essi sono ufficiali e come dichiariamo nel nostro atto riguardano l’insegnamento privato e pubblico.
Sarebbe inoltre importante capire a cosa è dovuto questo decremento da 72 unità a 52 unità indicato dal DECS e come esso si spieghi a fronte delle importanti statistiche federali che invece mostrano come proprio il settore dell’insegnamento in Ticino sia il maggiormente colpito dall’aumento di frontalieri negli ultimi 13 anni (+696%). Il decremento di frontalieri nella scuola pubblica cantonale sarà semplicemente riconducibile al fatto che alcuni di essi hanno preso domicilio in Ticino?
Stranamente i nuovi dati il DECS li ottiene pochi giorni dopo la chiusura delle scuole e lo stesso giorno in cui il nostro atto è stato consegnato.
Una questione del genere richiederebbe una certa prudenza nell’affrontarla, mentre, tramite i media, il DECS ha preso posizione il giorno stesso in cui l’interrogazione è stata ufficializzata.
Presso le redazioni dove il personale del DECS è intervenuto gradiremmo quindi poter replicare.
Michele Guerra con i cofirmatari
All’interrogazione del 9 luglio 2009 no. 204.09 presentata da Fabio Badasci e Lorenzo Quadri “Quanti docenti frontalieri nelle scuole cantonali?”, il Consigliere di Stato Gabriele Gendotti rispondeva:
(…) Nell’anno scolastico 2008-2009, nelle scuole cantonali (scuole medie, medie superiori e professionali) lavoravano complessivamente 72 frontalieri. Le 72 persone occupavano complessivamente 47 posti a tempo pieno. La percentuale di posti occupati da docenti frontalieri in rapporto ai posti complessivi nelle scuole cantonali è pari all’1.83 %.
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Queste precisazioni sono interessanti, perché ci mostrano che, almeno in questo caso, non è la "PopuLega" ad essere approssimativa e Bertoli rigoroso, ma l'esatto contrario. Complimenti al giovane Michele Guerra. Probabilmente i funzionari del DECS non si aspettavano di avere a che fare con un giovane deputato più "precisino" di loro.
Queste precisazioni sono interessanti, perché ci mostrano che, almeno in questo caso, non è la "PopuLega" ad essere approssimativa e Bertoli rigoroso, ma l'esatto contrario. Complimenti al giovane Michele Guerra. Probabilmente i funzionari del DECS non si aspettavano di avere a che fare con un giovane deputato più "precisino" di loro.
Michele de Lauretis! E io che ci speravo tanto, avevo concorso come
RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE.
Vuol dire che resterò disoccupato.
Non mi ha preso. Non mi ha voluto. Ci ha perso LUI.
Michele de Lauretis! E io che ci speravo tanto, avevo concorso come
RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE.
Vuol dire che resterò disoccupato.
Non mi ha preso. Non mi ha voluto. Ci ha perso LUI.
Tutte queste cose in fin dei conti, hanno poca importanza,
sono balle insignificanti.
Vogliamo parlare adesso di cose SERIE, cioè
DEGLI AUMENTI SALARIALI?
La massa salariale annua che il cantone spende si aggira a 500'000'000 ca. al netto di prestazioni sociali, elargita per un totale di 5'000 docenti ca.
Ergo, la categoria dei docenti ticinesi mediamente fa parte dell'eccellente club dei 100'000.-(mediamente). Di che aumenti vuoi parlare?
Te lo dico subito. Dell'aumento di salari
BASSI E DISINCENTIVANTI.
Per non parlare dell'onere lavorativo, disumano,
che conduce dritto al "burn out".
I reparti del neuro sono stracolmi.
Esagerato!
SO QUEL CHE DICO. Mia figlia Priscilla Penelope
si dibatte in terza liceo
- scuola di Stato non scuola Morisol-ciellina -
e ne vede ogni giorno di tutti i colori.
Ma non capisco se il problema sono i docenti, gli allievi, o il dipartimento.
Tutte queste cose in fin dei conti, hanno poca importanza,
sono balle insignificanti.
Vogliamo parlare adesso di cose SERIE, cioè
DEGLI AUMENTI SALARIALI?
La massa salariale annua che il cantone spende si aggira a 500'000'000 ca. al netto di prestazioni sociali, elargita per un totale di 5'000 docenti ca.
Ergo, la categoria dei docenti ticinesi mediamente fa parte dell'eccellente club dei 100'000.-(mediamente). Di che aumenti vuoi parlare?
Te lo dico subito. Dell'aumento di salari
BASSI E DISINCENTIVANTI.
Per non parlare dell'onere lavorativo, disumano,
che conduce dritto al "burn out".
I reparti del neuro sono stracolmi.
Esagerato!
SO QUEL CHE DICO. Mia figlia Priscilla Penelope
si dibatte in terza liceo
- scuola di Stato non scuola Morisol-ciellina -
e ne vede ogni giorno di tutti i colori.
Ma non capisco se il problema sono i docenti, gli allievi, o il dipartimento.
Scoperto il motivo di tanta fretta nella "risposta" del CdS :twisted: : secondo il VPOD, negli ultimi tre anni, una 30ina di docenti hanno lasciato il posto di lavoro e al loro posto sarebbero, il condizionale è d'obbligo, "stati assunti nuovi insegnanti provenienti in buona parte dall'estero, provvisti di dottorato sì, ma che conoscono poco o niente della realtà istituzionale, culturale e territoriale ticinese e svizzera."
Pare pure, sempre il condizionale obbligatorio, che "ci sarebbero professori che tengono corsi senza le competenze per farlo; docenti che non sono abilitati a impartire determinati corsi; docenti che, per un motivo o per l'altro, tengono corsi perché non vengono trovati quelli con le credenziali. Con questi presupposti a risentirne è tutta la qualità del corso."
Eppure Bertoli questo lo doveva ben sapere se sul suo sito il 12.4.2011 scriveva: "È inoltre essenziale mettere in atto tutte le misure necessarie per rendere più attrattiva la professione insegnante: gli insegnanti stanno invecchiando, questione che viene sottovalutata, e sempre più sarà difficile trovare personale adeguato, soprattutto in certe discipline. Il problema è già molto acuto, ma è tenuto nascosto. Già oggi sono attribuite migliaia di ore di incarichi speciali, ore cioè attribuite a persone senza titoli sufficienti e senza formazione pedagogica)."
E si parla ancora di scuola di qualità?
Scoperto il motivo di tanta fretta nella "risposta" del CdS :twisted: : secondo il VPOD, negli ultimi tre anni, una 30ina di docenti hanno lasciato il posto di lavoro e al loro posto sarebbero, il condizionale è d'obbligo, "stati assunti nuovi insegnanti provenienti in buona parte dall'estero, provvisti di dottorato sì, ma che conoscono poco o niente della realtà istituzionale, culturale e territoriale ticinese e svizzera."
Pare pure, sempre il condizionale obbligatorio, che "ci sarebbero professori che tengono corsi senza le competenze per farlo; docenti che non sono abilitati a impartire determinati corsi; docenti che, per un motivo o per l'altro, tengono corsi perché non vengono trovati quelli con le credenziali. Con questi presupposti a risentirne è tutta la qualità del corso."
Eppure Bertoli questo lo doveva ben sapere se sul suo sito il 12.4.2011 scriveva: "È inoltre essenziale mettere in atto tutte le misure necessarie per rendere più attrattiva la professione insegnante: gli insegnanti stanno invecchiando, questione che viene sottovalutata, e sempre più sarà difficile trovare personale adeguato, soprattutto in certe discipline. Il problema è già molto acuto, ma è tenuto nascosto. Già oggi sono attribuite migliaia di ore di incarichi speciali, ore cioè attribuite a persone senza titoli sufficienti e senza formazione pedagogica)."
E si parla ancora di scuola di qualità?