Diversi paesi occidentali stanno preparando una risoluzione di condanna della violenza della repressione in Siria. La Russia, paese alleato di Bachar al Assad, ha invece posto il suo veto.
Francia, Gran Bretagna, Germania e Portogallo desiderano che sia condannata la violenza del regime siriano e preparano un progetto di risoluzione che verrà presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
“La repressione si aggrava e i massacri di civili aumentano. L’Onu deve uscire dal suo silenzio – ha dichiarato il ministro francese degli affari esteri Alain Juppé.
In Siria la repressione dei movimenti di contestazione ha fatto molti morti. Le stime del numero delle vittime avanzate dalle ONG, in particolare da Amnesty International, sono ben lontane dalla realtà. Nel paese medio orientale è in corso un genocidio, soprattutto nella provincia di Dera’a, dove lo scorso mese di marzo erano iniziate le proteste.
Il ministro russo Sergueï Lavrov ha dichiarato che “il Consiglio di sicurezza dell’Onu e la comunità internazionale hanno già abbastanza da fare per risolvere la crisi libica (…) Per quanto riguarda l’esame della situazione in Siria, riteniamo che il lavoro debba avere lo scopo di risolvere i problemi attraverso mezzi politici e non creare le condizioni di un nuovo conflitto armato.”
La Russia, che alle Nazioni Unite dispone del diritto di veto, rifiuta di appoggiare una risoluzione che punta ad un cambio di regime.
Lavrov ha spiegato come il suo governo consideri la Siria un alleato importante, oltre che una nazione essenziale per il mantenimento dell’equilibrio della regione. Ogni tentativo di destabilizzare il governo di Damasco avrebbe conseguenze catastrofiche.
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