L’ex generale dei Serbi della Bosnia Ratko Mladić martedì è stato estradato verso il Tribunale penale internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia, dove verrà processato con l’accusa di genocidio.
La questione della responsabilità della popolazione non deve però essere dimenticata, argomenta la scrittrice croata Slavenka Drakulić sulla Neue Zürcher Zeitung.
(…) I cittadini serbi – come quelli di Bosnia e Croazia – che hanno sempre sostenuto i dirigenti nazionalisti che li hanno portati a una guerra distruttrice non dovrebbero pensare che l’aver trasformato Mladić in criminale di guerra li privi delle loro responsabilità.
Nessun tribunale giudicherà le loro azioni e il loro comportamento ma la figura di Ratko Mladić ricorda loro il ruolo che hanno avuto nei massacri.
Un ruolo che però loro dimenticheranno appena Mladić sarà in prigione all’Aja.”
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Non mi pare che i Serbi abbiano trasformato Mladic in criminale di guerra. Più semplicemente vorrebbero entrare nell'UE.
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