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Nella speranza di dare il colpo di grazia al colonnello Gheddafi (che secondo alcuni dovrebbe già essere morto mentre secondo altri è vivo e si nasconde nei bunker sotterranei di Tripoli) nella notte fra lunedì e martedì la Nato ha intensificato i bombardamenti sulla capitale libica ed ha approvato la decisione congiunta di Francia e Gran Bretagna di mandare in Libia elicotteri da combattimento.
Un alto responsabile della Nato ha dichiarato all’AFP che la nuova tattica mira alla caduta di Muammar Gheddafi entro l’inizio di luglio. Una tattica che ripone molte speranze sul fatto che da una quindicina di giorni il regime sembra essere diventato apatico, ha perso l’iniziativa militare e appare sulla difensiva.

La scadenza di inizio luglio corrisponde ai tre mesi di tempo che si è dato il mandato della Nato, assunto a inizio aprile. Scaduti i tre mesi i paesi membri dell’Alleanza atlantica, dei quali molti non hanno voluto avere niente a che fare con l’intervento in Libia, dovranno tirare un primo bilancio e decidere se proseguire le operazioni o se mandare tutti a casa.