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Sono state consegnate oggi alla Cancelleria dello Stato dai promotori dell’iniziativa popolare costituzionale “Vietare la dissimulazione del viso nei luoghi pubblici e aperti al pubblico” 11’316 firme già vidimate dai Comuni, alle quali dovrebbero aggiungersene nei prossimi giorni almeno altre 294 in fase di vidimazione. Per cui il totale ammonterà ad almeno 11’600 firme.

Questo eccellente risultato – scrive Giorgio Ghiringhelli – è stato raggiunto grazie a un ampio consenso popolare attorno al tema toccato dall’iniziativa e ma soprattutto grazie alla possibilità di raccogliere firme davanti ai seggi elettorali in occasione delle elezioni cantonali, quando cioè – non essendoci il voto per corrispondenza – tutti gli elettori erano “obbligati” a transitare davanti alle bancarelle che avevamo predisposto in una ventina di Comuni. Difatti almeno 6’000 firme sono state raccolte in 3 giorni proprio a queste bancarelle.

Ghiringhelli sottolinea che “siccome le occasioni in cui il voto per corrispondenza non c’è sono solo due ogni quattro anni (le elezioni cantonali e quelle comunali), non si deve pensare che sia sempre così “facile” esercitare i diritti popolari in Ticino. Anzi, è vero il contrario. Da notare che abbiamo ricevuto firme da 122 Comuni su circa 157.”

In cifre assolute i Comuni in cui sono state raccolte il maggior numero di firme, nell’ordine : Lugano (2’353), Locarno (778), Losone (541), Agno (398), Novazzano (347) , Minusio (333), Camorino (319), Chiasso (315), Vacallo (279), Magliaso ( 250), Cadro (236), Giubiasco (229), Capriasca (210), Gambarogno (193), Ascona (191) e Mendrisio (190).

In cifre percentuali i Comuni che maggiormente hanno sostenuto l’iniziativa sono stati : Cimadera (33%), Magliaso (25,7% degli aventi diritto di voto), Dalpe (20,6%), Certara (19,6%), Novazzano (19,2 %), Camorino (18,6%), Cadro (17,1%), Bogno (16,5%), Sessa (16%), Vacallo (13,6%), Losone (13 %), Bissone (12,6%) e Sonvico (12,3%).

“Ora, in base alla legge sull’esercizio dei diritti politici il Gran Consiglio avrebbe due anni di tempo per dichiarare di accogliere o respingere la domanda di iniziativa od opporvi un suo controprogetto – scrive ancora Ghiringhelli – ma dal momento che la nostra iniziativa è elaborata e non generica (e dunque vi è già un testo ben preciso) v’è da augurarsi che il Gran Consiglio prenda una decisione entro la fine dell’anno e che il Popolo abbia la possibilità di votare su questo tema già entro la primavera dell’anno prossimo.
Non ci si dimentichi che già nell’aprile dello scorso anno avevo presentato al Gran Consiglio una petizione sullo stesso tema sottoscritta da quasi 3’000 persone, e che la Commissione preposta al suo esame aveva evitato di prendere una decisione prima delle elezioni cantonali : proprio a seguito di questo ritardo avevo deciso di lanciare un’iniziativa popolare e spero che questa volta il nuovo Gran Consiglio si dimostri più sollecito nell’esaminare richieste provenienti dal Popolo.”