Eruzione dell’Etna. La fascia costiera del vulcano scivola in mare

Si è interrotta la fuoriuscita di cenere dal cratere dell’Etna e venerdì mattina alle 6:00 è stato riaperto l’aeroporto di Catania Fontanarossa, chiuso ieri a causa della cenere vulcanica caduta sulle piste e proveniente dall’eruzione sul versante Sud est dell’Etna.
Le operazioni di pulizia dello scalo sono state eseguite durante tutta la giornata di giovedì e nella notte. Prima della riapertura di stamani è stato condotto un accurato sopralluogo da parte dell’unità di crisi composta da funzionari dello scalo, da militi dell’Aeronautica militare e da rappresentanti delle compagnie aeree.


La colata di lava che dal pendio del vulcano che scende ancora verso la Valle del Bove non desta preoccupazioni.
L’attività del cratere di sud est era iniziata l’8 maggio, con un progressivo aumento del tremore vulcanico e dell’intensità delle esplosioni. La prima colata di lava era apparsa verso le 20h30 di quello stesso giorno.
La mattina presto di giovedì 12 maggio era iniziata la formazione della nube di cenere che aveva determinato la chiusura dello scalo aeroportuale.

Analisi geomorfologiche mostrano come ogni anno la fascia di costa ai piedi dell’Etna si muova verso il mare di alcuni centimetri. Come hanno rilevato i geologi dell’istituto di Catania, nella scarpata continentale della Sicilia vi è un rigonfiamento fino a oltre 2000 metri di profondità, forse per la presenza di grandi quantità di magma nella crosta sotto il vulcano, accumulatasi nei secoli.