L’Unione europea ha raggiunto una fase critica, scrive oggi il giurista José María de Areilza Carvajal nel quotidiano spagnolo ABC : “L’Unione economia e monetaria è un edificio costruito a metà. Malgrado le misure degli ultimi mesi mancano ancora i muri e il tetto.
La crisi ha fatto nascere seri dubbi alla Germania, che di fatto è il principale architetto dell’Unione economica e finanziaria (…) Ci chiederemo con sempre maggior frequenza a cosa serve questa Unione. Dovremmo anche chiederci come e sulla base di quali valori i governi prendono le decisioni. Anche se mantengono l’Unione economica e monetaria e riescono a migliorare i meccanismi della politica estera e della sicurezza, c’è molto di cui essere scettici.
Ai nostri giorni l’Unione europea è quasi sempre sentita come un insieme di misure decise a Bruxelles, che si accoppiano spesso a obblighi di buona governanza. Questa idea diffusa del diktat europeo ha in sè qualcosa di pericoloso : la paura di molti governi europei di prendere da soli le decisioni che riguardano il proprio paese e di farlo rimanendo all’interno di un democrazia, sia essa a livello nazionale come pure a livello europeo.”
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Egregio signor José Maria de Areilza Carvajal, faccia partecipe delle sue conclusioni i nostri ministri federali, che invece dell'Europa si sono invaghiti al punto tale che non ragionano più con la dovuta lucidità.