Per gli addetti ai lavori le notizie provenienti dal PLRT nella tarda serata di martedì 3 maggio non sono giunte certamente come un fulmine a ciel sereno. Sergio Morisoli, inviso a gran parte della direttiva del PLRT, ha chiuso la porta con calma e si è staccato dal partito, che sin dall’inizio lo aveva tenuto in una posizione di emarginazione.
Quella di Morisoli è una reazione comprensibile. Per capirla basta mettersi al suo posto e immaginare esponenti di spicco del proprio schieramento politico che un giorno sì e l’altro pure arrivano persino a tifare per la concorrenza piuttosto che vederti spuntarla in votazione popolare. Per un certo verso oggi sono loro ad uscire vincitori: per la loro gioia, “l’odiato” collaboratore di Marina Masoni (che se fosse rimasto nel partito di certo sarebbe stato confinato ad attaccare francobolli sulle buste delle mozioni) se ne è andato.
In questa nuova puntata della telenovela PLRT stupisce la presa di posizione del presidente del partito Walter Gianora nei confronti della scelta di Sergio Morisoli.
Stupisce non tanto per i contenuti, per altro legittimi da parte di un presidente che deve difendere le posizioni e i numeri dei propri parlamentari in Gran Consiglio, ma per la rapidità con cui è sopraggiunta. Il risveglio improvviso di un presidente punzecchiato sul vivo, un risveglio che in campagna elettorale non abbiamo visto quando Sergio Salvioni proclamava “meglio due leghisti che Morisoli”. Un risveglio che non è avvenuto quando – prima ancora della composizione ufficiale delle liste – Diego Scacchi già bersagliava il vice Sindaco di Monte Carasso. Non abbiamo letto nessuna reazione nemmeno quando Morisoli stesso aveva affermato, ormai asfissiato dagli attacchi proveniente dal suo partito, che avrebbe votato per il leghista Marco Borradori.
Oggi non dobbiamo meravigliarci se il PLRT perde i pezzi per strada, non è di certo finita qui. Auguriamoci solo che il nuovo corso iniziato dal “Walter cantonale” prosegua anche domani, quando nuovamente i radicali riempiranno con perle di saggezza le pagine de La Regione, che oggi sicuramente festeggia la “lieta novella”.
C.S.