Nel primo trimestre del 2011 il Credit Suisse ha realizzato un utile netto in crescita del 35% a 1,14 miliardi di franchi rispetto al trimestre precedente, in linea con le attese degli analisti.
Il risultato è in diminuzione del 45% rispetto allo stesso periodo del 2010. Influssi negativi per 467 milioni di franchi sono stati causati dalle rettifiche di valore su debiti propri.
L’afflusso netto di nuovi fondi è ammontato a 19,1 miliardi di franchi. Nel 2010 era di 26 miliardi di franchi (13,9 miliardi nel quarto trimestre dello scorso anno).
Il CEO dell’istituto Brady Dougan ha sottolineato che la banca ha saputo dimostrare la validità del suo modello di business, un valido generatore di utili stabili e di alta qualità.
Dougan ha aggiunto che negli scorsi mesi il Credit Suisse ha collaborato con gli enti regolatori per la creazione di un sistema finanziario più robusto. Inoltre, in futuro la banca dovrà disporre di mezzi propri nettamente più consistenti che non quelli del passato, adottando criteri patrimoniali più stringenti. Una conseguenza della crisi finanziaria.
Dougan sostiene le proposte della Commissione di esperti sulla questione delle banche di importanza sistemica, le banche troppo grandi per fallire. In linea con le nuove regole sul capitale, a febbraio il Credit Suisse aveva ridotto gli obiettivi in termini di redditività, portando il rendimento dei mezzi propri a oltre il 15% per il prossimi 3-5 anni.