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I ribelli libici vendono petrolio all’UE. I guadagni milionari per l’acquisto di armi

L’Unione europea non ha obiezioni riguardo all’acquisto di petrolio libico dai ribelli, dal momento che della transazione non approfitterà il regime di Gheddafi. Lo ha comunicato martedì il portavoce del capo della diplomazia europea Catherine Ashton : “ Se i proventi di gas e petrolio non andranno nei forzieri di Gheddafi non abbiamo alcun problema nelle operazioni commerciali con i rivoltosi.”
I principali clienti del petrolio libico sono l’Italia, la Francia e la Germania.
“La nostra linea riguardante il petrolio è chiara – ha detto il portavoce – L’Unione europea sostiene la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e per il resto si tratta di normali operazioni commerciali.”

Il portavoce di Ashton ha inoltre dichiarato che l’UE non ha cambiato posizione sull’embargo per le armi imposto alla Libia dalla Nato, mentre l’acquisto di petrolio dai ribelli permetterà loro di acquistare armi e mezzi militari.
Un tank della capacità di un milione di barili è atteso martedì nel porto libico di Tobrouk per il primo carico di petrolio assicurato dai rivoltosi.
Il petrolio che sarà caricato avrà un valore di almeno 120 milioni di dollari. I ribelli libici controllano diversi impianti petroliferi e questa è la prima operazione commerciale che svolgono. Il Qatar ha recentemente fatto sapere di essere pronto a facilitare la vendita di petrolio da parte degli insorti, aprendo così la prospettiva di una ripartizione delle ricchezze energetiche della Libia, in un momento in cui il paese si trova diviso in due e in preda al caos.

Redazione

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