Il corpo di Katia Iritano (nella foto), la giovane di 27 anni scomparsa dal suo domicilio di Montbovon (canton Friborgo) il 25 gennaio è stato trovato giovedì a pochi chilometri dalla sua abitazione.


Il cadavere si trovava in fondo ad un canalone dove vi erano segni di un importante franamento del terreno. Gli inquirenti ritengono, come prima ipotesi, che la donna sia morta accidentalmente.

Dal momento della sua scomparsa erano circolate con insistenza voci che mettevano la ragazza in relazione con Matthias Schepp, il padre delle due gemelline Alessia e Livia, scomparse il 30 gennaio da Saint Sulpice insieme all’uomo.
Si tratta di una tesi che la famiglia della ragazza ha sempre respinto con forza. Due testimoni avevano giurato di aver visto Katia Iritano a metà gennaio con Schepp e le due bambine in Italia, a Cantù, in un supermercato.

Per quanto riguarda la scomparsa delle due bambine, mercoledì 30 marzo si è svolto a Losanna un incontro tra la polizia svizzera, italiana e francese, per fare il punto di una situazione che pare essere giunta ad un punto fermo. Gli inquirenti si erano già riuniti una prima volta il 16 febbraio a Marsiglia.
Nei giorni scorsi la madre delle piccole, Irina Lucidi, è stata molto critica nei confronti degli inquirenti elvetici, accusandoli a mezzo stampa di aver condotto le indagini per ritrovarle in maniera insufficiente, se non addirittura approssimativa.