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Formazione, rilancio economico, sicurezza, problemi ambientali e del territorio: sono alcuni dei temi che mi toccano come cittadino e come candidato al Gran Consiglio. Difficile stabilire delle priorità, tutte sono importanti.

È indubbio però che senza una buona formazione molte sfide sono compromesse in partenza. L’istruzione è infatti la premessa indispensabile per acquisire un buon posto di lavoro, per essere competitivi a livello internazionale e per garantire uno sviluppo sostenibile. È la condizione base per la crescita e il progresso di qualsiasi società!

Ecco perché noi giovani liberali radicali ne abbiamo fatto una bandiera del nostro programma di legislatura 2011-2015. Concretamente intendiamo impegnarci per l’introduzione di un sistema che consenta agli studenti di valutare l’operato dei docenti (così da permettere a quest’ultimi di costantemente migliorarsi) e per valorizzare l’ora della docenza di classe. Vogliamo inoltre sostenere un sistema di formazione continuato degli insegnanti e una migliore autonomia delle singole sedi (che permetterebbe un più elastico adeguamento alle esigenze interne). Ritengo importante anche un’estensione degli orari di apertura delle biblioteche (che gli studenti frequentano non solo per la ricerca di libri, ma anche quale sede privilegiata di studio ed approfondimento).

A ogni giovane va offerta la possibilità di una formazione di qualità: è questa la risorsa principale che dobbiamo sfruttare se vogliamo un Ticino competitivo e all’avanguardia. Come liberale radicale mi batto affinché ad ognuno siano garantite le pari opportunità di partenza! A questo riguardo ricordo anche la petizione lanciata lo scorso anno dal nostro movimento giovanile a favore dell’armonizzazione nazionale delle borse di studio, che ha avuto un riscontro positivo dalle autorità cantonali.

Il nostro Paese non ha cacao né petrolio, non possiamo quindi puntare sulle materie prime.
Il nostro patrimonio è costituito dal sapere, che è la nostra carta vincente: giochiamola!

Paolo Pagnamenta
candidato PLR no. 37 al Gran Consiglio