Presentata la nuova legge che regolamenta l’apertura dei negozi, ora la parola passa al Gran consiglio ed eventualmente al popolo in caso di referendum sindacale.
Laura Sadis e Adriano Coduri, hanno presentato oggi le principali modifiche e la Ministra del DFE non ha mancato di togliersi qualche sassolino dalle scarpe quando durante la presentazione é tornata a parlare della chiusura dei negozi a san Giuseppe affermando:
“a dimostrazione della confusione esistente, dell’insostenibilità dell’attuale situazione caratterizzata da un sistema di deroghe sempre meno chiaro e pesante burocraticamente, credo basti ricordare gli ordini e i contrordini, con relativa ridda di polemiche, che si sono succeduti nelle scorse settimane a proposito dell’apertura dei negozi per la festa di S. Giuseppe.
Come già chiaramente detto pubblicamente ma lo ripeto, la decisione negativa prima del DFE e poi del TRAM è dovuta a una sentenza del Tribunale federale e a precedenti decisioni in questo senso del Consiglio di Stato stesso.
Oggi la legge non permette l’apertura ed è completamente fuori posto pretendere o pensare che l’autorità politica decida in modo contrario alla legge.
Io la applico, è un mio preciso dovere, indipendentemente dalle convenienze elettorali.
Chi non la applica, sapendolo ovviamente, si chiama fuori dall’ordinamento giuridico di uno Stato democratico: io, costi quel che costi, faccio e farò sempre di tutto per rispettare i principi fondanti del nostro Stato di diritto.
L’autorità politica può decidere politicamente laddove vi sono oggettivamente dei margini d’apprezzamento, laddove i tribunali non si sono ancora espressi con chiarezza, penso ad esempio alla richiesta di apertura dei negozi in una prossima domenica d’aprile, ma non in altri casi come ad esempio la festa di San Giuseppe del 19 marzo scorso.
Chi per questo motivo chiede addirittura l’abolizione del Tribunale cantonale amministrativo, lo fa in totale dispregio di un principio basilare della nostra democrazia che è la separazione dei poteri con una pericolosa deriva nei confronti dei principi costituzionali”
Le principali modifiche previste nella nuova legge sono
Introduzione dell’orario di apertura alle 6:00 del mattino (ora non prevista)
Fissazione dell’orario generale di chiusura alle ore 19.00 dal lunedì al venerdì e il sabato alle 18:00
Giovedì rimane in vigore la chiusura delle 19:00
Introduzione di deroghe di legge con apertura generalizzata dei negozi tra le 10:00 e le 18:00 in due giorni festivi fissi (Corpus Domini, immacolata e il Natale e in altre due fra l’Immacolata e Natale),
Introduzione delle deroghe di legge per alcune categorie di negozi a cui viene concessa durante i giorni feriali la chiusura alle 22.30 e l’apertura domenicale
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Che ragionamento. Un politico lungimirante deve guardare in avanti e non indietro. Pensando in questo modo, fosse per LS, oggi si andrebbe ancora a scuola il sabato mattina.
Orari: dalle 06.00 alle 19.00. Non male per un Cantone a vocazione turistica. Mi sarei aspettato una forchetta d'orari diversa per l'estate. Turisti, se venite in Ticino e volete fare shopping o vi alzate come le galline oppure dite addio all'aperitivo a bordo piscina del lido. Le solite deroghe di legge che porteranno a nulla.