Il traffico di stupefacenti in Ticino nel 2010 rivela una sostanziale stabilità del mercato con cocaina e cannabis che registrano i maggiori consumi. Gli arresti per infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti sono stati 73 (94 nel 2009), 1’573 (1693) invece le persone denunciate. Lo scorso anno, da parte della Polizia cantonale, delle polizie comunali, della Polfer e delle Guardie di confine, sono stati sequestrati 21 chili di cocaina, 15 chili di eroina, 46 chili di marijuana, 2,5 chili di hascisc e 1’800 piante di canapa. Vi è stata una forte diminuzione delle morti legate al consumo di droga, passate dalle 17 del 2009 alle 5 dello scorso anno.

I maggiori consumi in Ticino portano sui derivati della canapa, seguiti dalla cocaina, mentre il consumo di eroina, che tocca essenzialmente i tossicomani cronici, rimane stabile. Al contrario di quanto avviene in altri cantoni svizzeri e nazioni europee, non si registra un consistente traffico di ecstasy e di anfetamine. I traffici di cocaina non hanno un asse di transito privilegiato. Invece il pendolarismo tra Zurigo ed il Ticino rimane il canale di approvvigionamento preferito per l’eroina.

Particolarmente preoccupante, tanto che il legislatore sta approntando opportune soluzioni, è il consumo delle smart drug. Sostanze molto pericolose che hanno effetti simili alle droghe convenzionali ma che non sono iscritte come stupefacenti nella relativa ordinanza e che quindi non soggiacciono alla Legge federale sugli stupefacenti. Si tratta di sostanze che sono di fatto delle droghe sintetiche attualmente ancora legali e facilmente ottenibili a prezzi concorrenziali via Internet. La loro diffusione è un problema crescente ed è anche un ulteriore monito di come l’innovazione sul mercato illegale richieda un controllo continuo e la capacità di prendere rapide contromisure. È altrettanto preoccupante la possibilità di assistere in futuro a una crescita del numero di nuove droghe derivanti da prodotti farmaceutici esistenti.

Nonostante sia difficile quantificare i mercati illegali, a causa di numerosi indicatori e variabili da considerare, le stime effettuate annualmente dagli organismi specializzati mostrano in modo inequivocabile che quello della droga, grazie agli enormi e veloci profitti che è in grado di generare, resta la principale fonte di finanziamento delle organizzazioni criminali. In Ticino non si può parlare di vere e proprie organizzazioni criminali ma di piccole bande o gruppi con una struttura “fai da te” che generano comunque traffici importanti e redditizi. Il narcotraffico è gestito ai piani alti della gerarchia criminale da sudamericani per la cocaina e da persone provenienti dall’ex Jugoslavia per l’eroina.

Questi gruppi trovano la mano d’opera per i trasporti reclutandola tra soggetti che vivono nella povertà e sono attratti da un facile e redditizio guadagno, mentre per la vendita sul territorio fanno capo ai
richiedenti d’asilo avvicinati da connazionali una volta giunti in Ticino, o già partiti dal loro paese per collaborare con queste organizzazioni. Il coinvolgimento dei cittadini nigeriani nello smercio locale è
alto e rispecchia la situazione registrata in altre nazioni europee.
Come già in precedenza accennato la cocaina è fra le droghe più richieste quella che desta maggiori
preoccupazioni. Lo spaccio in strada continua a essere gestito da richiedenti l’asilo provenienti
dall’Africa centro occidentale, spesso con una statuto di Nem (Non entrata in materia).
La cocaina spacciata in ambienti meno osservabili, quali esercizi pubblici e discoteche, è per contro ad
appannaggio di trafficanti domenicani, residenti in Ticino, che ne smerciano svariati chili.

Gli obiettivi della Polizia cantonale rimangono immutati con una continua prevenzione e contrasto dei
traffici sia da strada che di livello superiore. In questo settore la collaborazione con i partner delle
polizie comunali, Polfer e Guardie di confine è molto buona. Nonostante questo il confronto con la