Lo ha deciso il Tribunale federale lo scorso 14 marzo.

Il Tribunale federale, come comunica oggi il Ministero Pubblico, con una sentenza firmata lo scorso 14 marzo 2011, ha respinto il ricorso interposto dalla difesa di Daniel Binzoni (rappresentata dall’Avvocato Ravi), che chiedeva che l’imputato fosse posto in libertà provvisoria nell’ambito del procedimento penale aperto a suo carico in seguito alla morte di Lindy Jacoma, avvenuta la sera del 22 agosto 2009.

Come si ricorderà Jacoma era deceduto poco dopo il ricovero all’ospedale, dopo che era stato trovato agonizzante sul marciapiedi, a seguito dei colpi ricevuti al capo e all’addome, nell’area di sosta del Monte Ceneri, un luogo conosciuto anche da scambisti e da omosessuali. L’episodio di violenza aveva fatto scalpore anche per il presunto movente omofobo.

L’imputato rimane pertanto in carcere in attesa di giudizio, come postulato dal Ministero Pubblico. Secondo l’Alta Corte federale, anche dalle norme del nuovo Codice di procedura penale emerge infatti con chiarezza la volontà del Legislatore di tutelare in ogni caso, in particolare con riferimento ad episodi particolarmente gravi, la sicurezza pubblica piuttosto che la libertà dell’indiziato, ciò tanto più quando si è confrontati con un chiaro pericolo di recidiva.