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Alle radici della disoccupazione.Ziwamil Kareem

– Ticinolive.ch non assume responsabilità per i contributi della rubrica “Ospiti”, che non rispecchiano né il pensiero né l’orientamento editoriale della Redazione.

La disoccupazione é la mancanza di un’attività lavorativa per una persona tra 15 e 65 anni; questa mancanza deriva da tanti motivi che causano questo problema. La disoccupazione in Svizzera, fino a dicembre 2010 era pari a 148’636 unità (3,8%), nell’ agosto del 2002 erano registrate invece 96’362 unità senza lavoro, quindi sempre in aumento e sempre più disoccupati: giovani, anziani, donne e uomini. La disoccupazione è sempre più presente in Svizzera. La domanda che vorrei porre è: come mai questa drastica perdita dei posti di lavoro? Per dare una giusta risposta -e in questo articolo non la darò- dobbiamo essere coraggiosi, trasparenti e sinceri per prima con noi stessi, e in secondo luogo con gli altri. La causa va curata prima della conseguenza così saremo più forti, più solidi e più capaci a trovare delle soluzioni utili ed efficaci. Fra le cause della disoccupazione possono essere indicate le seguenti.

• La causa principale per me è la libera circolazione delle persone. Nell’estate del 1999 l’ Unione Europea e la Svizzera hanno firmato gli accordi bilaterali, uno di questi accordi è la libera circolazione delle persone che è in seguito entrato in vigore il 01 giugno 2002. Si nota benissimo che dopo questa data la disoccupazione è sempre aumentata, i posti di lavoro sono stati ceduti a favore dei frontalieri o piuttosto presi da loro offrendo una mano d’opera meno costosa rispetto a quella Svizzera. Pero non si può negare che gli accordi bilaterali hanno creato nuovi posti di lavoro. In base alle statistiche negli ultimi 10 anni in Ticino sono stati creati quasi 28’000 posti di lavoro di cui quasi 20’000 sono andati a favore dei frontalieri. Secondo Sergio Montorfani, capo della sezione del lavoro, nel 2010 i frontalieri sono aumentati di 3’000 unità occupando quindi 3’000 posti di lavoro nuovi che sono stati creati in Ticino. Perciò si può dire che tutti i posti nuovi sono andati a favore dei frontalieri.

• Il lavoro in nero è un abuso grave verso la società e lo stato. Malgrado tutti i controlli e le sanzioni è purtroppo ancora presente nel nostro territorio, contribuendo a creare la disoccupazione. Scopo di chi lavora in nero e dà lavoro in nero sfuggire alle tasse di diritto pubblico.

• Datori di lavoro sempre più egoisti, cercano spesso di curare prima di tutto il loro interessi, malgrado il male che causano a molti Ticinesi assumendo i frontalieri.

• Giovani sempre più esigenti che non accettano certi lavori, o che non vogliono spostarsi lontano dal loro domicilio, oppure rifiutano lavori che non corrispondono a quanto hanno studiato.

• Anche la situazione in generale può creare disoccupazione, ad esempio la crisi economica mondiale che stiamo vivendo.

• Vi sono poi ragioni religiosi o sociali che non permettono ad alcuni immigrati di fare certi lavori e sono quindi un altro motivo della disoccupazione.

• Cause strutturali legati alla zona di frontiera, il nostro cantone rimane sempre un cantone limitato con le sue risorse e la sua struttura.

• La riluttanza di certi individui nel trovare un posto di lavoro e la tendenza alla disoccupazione o nel peggior caso all’assistenza sociale.

• Casi estremi di disoccupazione legati alla dipendenza della droga o altri problemi legati allo stato di salute.

Sono questi per la maggior parte i problemi legati alla disoccupazione. Secondo me sono problemi reali, fondamentali, che richiedono forza e coraggio per riuscire a trovare le soluzioni migliori. In un’altra occasione potrei proporre delle soluzione a mio parere valide per migliorare l’attuale situazione sul mercato del lavoro e definire nuove iniziative che potrebbero essere utili per coloro che ne hanno bisogno.

Ziwamil Kareem candidato al gran consiglio del PPD

Redazione-cro

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  • Eh si. Proponga pure qualcosa, egregio a tutta questa situazione senno siamo al punto di partenza. Le radici della disoccupazione sono molteplici come ben ha esposto lei, ma alla fine dei conti rimane sempre tutto uguale. In merito agli accordi bilaterali, considero inveritiera l'affermazione che questi abbiano in qualche modo contribuito alla crisi economica ticinese. Ricordiamo dei mitici anni 90 c'erano in CH punte di 200'000 disoccupati (tanti quanti sono i "millionari" i CH=se solo tutti questi signori assumessero uno, dico UNO disoccupato, beh...non ci sarebbe più nessun probelma, per esempio, nel mio piccolo) e dunque seconoo me la situazione non è proprio precipitata dopo il 2002 come si afferma, anzi forse il contrario.
    Grazie comunque per la sua esposizione.

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