Sei mesi fa era entrato in vigore l’accordo Swift tra Europa e Stati Uniti, per monitorare il trasferimento di dati bancari tra Europa e Stati Uniti nell’ambito della lotta al terrorismo e anche per mettere fine all’accesso illegale delle autorità fiscali americane nei dati bancari confidenziali dei cittadini europei. Ora, sei mesi dopo l’accordo è largamente criticato. Quasi all’unanimità i deputati europei riuniti in seno alla Commissione Libertà civili e affari interni hanno denunciato la mancanza di trasparenza del dispositivo.
La critica è giunta dopo la presentazione di un bilancio intermedio, mercoledì 16 marzo. Le richieste americane sono state giudicate troppo generali ed astratte.
In un documento che data dell’inizio di marzo, l’autorità di controllo comune Europol, che ha studiato quattro richieste giunte dagli Stati Uniti, spiega come alcune esigenze di protezione dei dati non siano state soddisfatte. Da parte americana manca una visione d’insieme sulla maniera in cui funziona l’accordo. Altre garanzie dell’accordo si trovano ancora a uno stadio di partenza.
Il problema sarebbe facilmente risolto con la messa in funzione sul suolo europeo di un sistema equivalente al Terrorist Finance Tracking americano, che permette di effettuare direttamente le ricerche anti terrorismo in Europa.
Gli eurodeputati deplorano anche la mancanza di un rappresentante indipendente dell’Unione europea in seno al Tesoro americano, incaricato di verificare il trattamento dei dati.
A prescindere dall’accordo Swift, quello che è in gioco sono le relazioni di fiducia, non solo tra Europa e Stati Uniti ma tra le stesse istituzioni europee.
(Fonte: Le Monde.fr)
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