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La vicenda relativa al pestaggio, e conseguente grave ferimento, di un avventore della discoteca Qube di Lugano, da parte di un agente di sicurezza privata italiano residente in Italia, pone concretamente il problema relativo alla selezione degli agenti di sicurezza privati, segnatamente quelli in arrivo da Oltreconfine, i quali – come indica la cronaca – possono essere loro stessi fonte di contrapposizioni violente con avventori “difficili”.
Questo sembra essere il caso della vicenda in oggetto, come indica l’arresto dell’agente di sicurezza privata (“buttafuori”), come detto cittadino italiano residente in Italia, che ha sferrato all’avventore problematico un pugno al volto, facendolo cadere pesantemente a terra con conseguente ferimento.
Si chiede pertanto al lod. Consiglio di Stato:
– I “buttafuori” sono tenuti a seguire qualche formazione, rispettivamente a disporre di permessi per esercitare la professione? Se sì, quali sono i requisiti per il rilascio di detti permessi?
– Quanti di questi “buttafuori” non sono residenti in Ticino? Quelli non residenti nel nostro Cantone, di che genere di permesso di lavoro dispongono? Quanti di essi lavorano su mandati ad ore? Quanti sono dipendenti di agenzie di lavoro interinale?
– Vengono effettuati dei controlli su eventuali precedenti penali di queste figure professionali?
Con la massima stima
Lorenzo Quadri
Rodolfo Pantani