Ha scatenato le reazioni della Lega dei Ticinesi, la risposta che la ministra delle Finanze Evelyne Widmer-Schlumpf ha dato a Norman Gobbi, durante l’ora consueta dedicata alle domande. Il ristorno delle imposte dei frontalieri non sarà rinegoziato in quanto è parte dell’accordo di doppia imposizione con l’Italia.
Immediata la reazione della Lega dei Ticinesi e di Norman Gobbi che scrivono:
Orbene, visto che la situazione attuale e il quadro legislativo italiano sono ben differenti rispetto all’ambiente collaborativo di circa 35 anni or sono, la posizione del Governo – per la Lega – dimostra come la Berna federale sia ben distante dal difendere gli interessi del Ticino e della stessa Confederazione.
Rileviamo infatti, come questo accordo sui frontalieri sia l’unico asso nella manica con l’Italia, la quale ha nel frattempo inserito arbitrariamente la Svizzera in una blacklist (senza reazione ufficiale del Consiglio Federale, come risposto oggi alla domanda del CN Cassis) e che il prezzo pagato è solo del Ticino. Il nostro Cantone continua infatti a pagare 50 Milioni all’Italia per il ristorno dei frontalieri, invece dei potenziali 18 Milioni se si applicasse l’aliquota concordata con l’Austria.
La Lega dei Ticinesi disapprova l’abulia del Consiglio Federale, che ritiene corretto che il Cantone Ticino paghi ben più del dovuto, senza che vi sia il ben che minimo beneficio (uscita dalla blacklist o il nuovo accordo sulla doppia imposizione che preservi la sfera privata dei clienti della piazza finanziaria).
Vista la situazione, la Lega chiede il blocco immediato dei rimborsi sui frontalieri all’Italia, impostando una verifica presso i Comuni italiani di frontiera sui dati e sulla reale residenza dei frontalieri in questi Comuni, e restando in attesa che l’Italia tolga la Svizzera dalla sua ennesima blacklist.