Categories: Economia

Moody’s, dopo la Grecia critiche anche dalla Spagna.


Dopo le proteste della Grecia contro l’agenzia americana Moody’s, oggi anche la Spagna critica il downgrade pari a un gradino al livello “Aa2″a cui è stata sottoposta.
Elena Salgado, ministro spagnolo delle finanze, ha dichiarato di non condividere la decisione dell’agenzia di rating, la quale con ogni evidenza è scettica riguardo alle capacità del governo di Madrid di riuscire a risanare i bilanci delle banche a un costo inferiore ai 20 miliardi di euro.
“Moody’s avrebbe potuto risolvere i suoi dubbi sui costi effettivi della ristrutturazione delle banche limitandosi ad aspettare questo pomeriggio, quando la Banca della Spagna confermerà i fondi di cui le banche hanno bisogno – ha detto giovedì mattina la Salgado.

Tre giorni fa era stata la Grecia che si era vista tagliare la valutazione di ben tre gradini, a B1: una mossa che ha messo subito sotto pressione i bond dell’intera Zona euro. Il ministro delle finanze greco George Papacostantinou aveva reagito dicendo che il giudizio di Moody’s è completamente ingiustificato e non considera obiettivamente la situazione in cui si trova la Grecia. Il governo di Atene ha trasmesso una protesta in tal senso alla Commissione finanziaria dell’Unione europea e ha chiesto che la Zona euro adotti misure urgenti per regolamentare l’attività delle agenzie di rating.

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Redazione

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  • Il 6 maggio 2010, Federico Fubini, sul Corriere della Sera si fece una domanda. "A chi sono utili le agenzie di rating?"

    "Fa (Moody’s) uscire un rapporto in cui sottolinea «il rischio di un contagio della crisi greca per il sistema bancario europeo» e in particolare per «Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia e Gran Bretagna». Poco importa che le banche più esposte sulla Grecia siano francesi e tedesche, o che quelle più esposte sulla Spagna siano soprattutto tedesche. Gli analisti di Moody’s avranno le loro ragioni e hanno sempre diritto di parola, ovviamente: anche quando escono a mercati aperti e, come ieri, affondano le Borse nel momento più difficile. omissis. Ma la domanda di partenza resta: a quali soggetti il sistema ha delegato la sua fabbrica della fiducia?" (http://www.corriere.it/economia/10_maggio_06/moodys-banche-fubini_83ac5470-590d-11df-ace4-00144f02aabe.shtml)

    Sembrerebbe che la domanda sia, a quasi un anno di distanza, più che mai attuale.

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