Si emanino disposizioni chiare e vincolanti per aiutare le stazioni invernali e le regioni periferiche ticinesi!
La mozione chiede di fornire un rapporto completo sulle settimane bianche organizzate per anno scolastico nelle sedi di scuola media, media-superiore e professionale. In particolar modo è opportuno conoscere quali sono le località prescelte e i costi globali a carico del Cantone e delle famiglie. Il PPD chiede di adottare disposizioni vincolanti volte a fare in modo che le scuole cantonali ticinesi organizzino le proprie settimane bianche nelle Valli del Ticino. Per quanto attiene le scuole elementari, l’Autorità cantonale si deve impegnare a sensibilizzare i Comuni a fare capo alle strutture ticinesi.
Mozione di Nadia Ghisolfi, Gianni Guidicelli, Fiorenzo Dadò, Paolo Beltraminelli e Giovanni Jelmini a nome del Gruppo PPD
l PPD ha negli ultimi anni con forza sostenuto la causa delle stazioni invernali ticinesi.
Mantenere attivi gli impianti di risalita e i comprensori sciistici durante l’inverno significa generare e garantire effetti socioeconomici – diretti e indiretti – molto significativi per le regioni interessate.
l recente coinvolgimento costruttivo delle Autorità comunali locali, sostenuto da iniziative private, è oltremodo importante per garantire un futuro stabile a queste realtà microeconomiche.
Obiettivo deve essere quello di garantire un futuro alle stazioni invernali ticinesi, quale elemento fondamentale per lo sviluppo di tutte la regioni interessate. Il PPD ribadisce che è necessaria l’elaborazione di una strategia globale sul futuro degli impianti di risalita ticinesi e sul coinvolgimento sussidiario dell’Autorità cantonale nella gestione e nello sviluppo delle stazioni nei prossimi anni. In questo ambito dovranno essere tenute in debita considerazione le iniziative private in corso e il coinvolgimento dei Comuni.
Durante l’inverno in corso gli operatori locali segnalano un interessamento e una crescente presenza di cittadini e famiglie ticinesi. I risultati intermedi lasciano ben sperare e permettono di guardare al futuro con positività. Le stazioni invernali ticinesi hanno senso di esistere e possono garantirsi un futuro, con il debito sostegno delle Autorità.
I responsabili locali segnalano tuttavia una spiacevole e incomprensibile situazione. Salvo rare eccezioni, le scuole cantonali ticinesi (medie, medie-superiori e professionali) organizzano le proprie settimane bianche fuori Cantone, spesso in rinomate (e costose) località grigionesi. Medesima situazione, in misura minore, vale per le scuole comunali.
È indubbio che queste importanti attività possono e – anzi – dovrebbero essere svolte in Ticino, innanzitutto per questioni economiche, ma anche per aspetti sociali ed educativi.
Le settimane bianche sono da intendere non solo come corsi di sci, ma in generale come momenti di aggregazione sociale, lontani da casa, svolgendo varie attività all’aperto (racchette, sci di fondo, conoscenza del territorio, ecc.) e all’interno.
Se le scuole ticinesi dovessero orientarsi verso settimane bianche in Ticino, i comprensori interessati ne trarrebbero grande beneficio (case montane, impianti di risalita, commerci, personale insegnante, ecc.). Per le sedi scolastiche cantonali sarebbe anche ipotizzabile una diminuzione dei costi, con relativa minore richiesta di partecipazioni finanziarie alle famiglie.
I giovani ticinesi avrebbero modo di scoprire le Valli e le stazioni sciistiche del Cantone.
I Comuni periferici vedrebbero le proprie case montane occupate costantemente e i comprensori sciistici affollati anche durante i giorni feriali, momento in cui il numero di clienti è solitamente molto ridotto.
Organizzare le settimane bianche delle scuole ticinesi in Ticino porterebbe dunque a benefici globali positivi sia per lo Stato sia per le regioni periferiche ticinesi.
Considerato quanto esposto, facendo uso delle facoltà previste dall’art. 101 della Legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, il Gruppo PPD chiede di:
1. Fornire un rapporto completo sulle settimane bianche organizzate per anno scolastico dalle sedi di scuola media, media-superiore e professionale. In particolar modo è opportuno conoscere quali sono le località prescelte e i costi globali a carico del Cantone e delle famiglie.
2. Adottare disposizioni vincolanti volte a fare in modo che le scuole cantonali ticinesi organizzino le proprie settimane bianche nelle Valli del Ticino.
3. Per quanto attiene le scuole elementari, l’Autorità cantonale si impegni a sensibilizzare i Comuni a fare capo alle strutture ticinesi.
Con la massima stima.
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Ok, il gioco è questo. Il PPD comprare solo prodotti ticinesi. Il PPD le mense scolastiche solo prodotti ticinesi. Il PPD mi avvalgo solo di artigiani ticinesi. Vivo in Ticino, guadagno in Ticino e spendo in Ticino. Andiamo a vedere il calcio ticinese e non a S.Siro, le vacanze facciamole in Ticino (Darbellay dixit).
Complimenti per la mozione sulle settimane bianche. Perchè questi signori hanno omesso di indicare anche le classi delle scuole comunali? Perchè solo le settimane bianche e non anche quelle verdi?
Dunque ricapitolando:
Per i voti nel Mendrisiotto: Maggior sicurezza e spiegamento di forze
Per i voti del Luganese: rappresaglia allo Scudo, taglio rimborso imposte frontalieri
Per i voti del Locarnese: soldi per l'aggregazione che non vuol nessuno
Per i voti Leventina-Blenio: settimane bianche in Ticino
Mancano solo i ticinesi all'estero e anziani nei ricoveri. Concorso a premi alle cancellerie comunali?
Sem a poscht, il PPD avrà il DSS (Incontro Democratico permettendo)
Cmq d'accordo sulla tematica.
Dai Dexter - In Parlamento vi sono fior di politici con i capelli grigi. Non mi si venga a dire che questa è una proposta che puoi PRATICARE IL 28 FEBBRAIO 2011, quando sai benissimo che le scuole hanno già firmato accordi almeno da settembre, cosa vogliamo fare? pagare delle penali?
Chi mi dice che le scuole vanno nei Grigioni perchè, magari, patriziati, parrocchie, esploratori hanno una casa che possa ospitare i ticinesi? Perchè le classi di Breganzona (da sempre feudo PPD) vanno a Rona (e sciano a Bivio)?
Scommetto che al PPD Ticino è già arrivata la telefonata dal Vescovo.
:-) altra cosa... anche quando vanno su in leventina o in val di blenio, so per certo che molti invece di comprare il pane e altro nella zona se lo portano da giu....non sostenendo quindi l'economia del posto.
Non sempre hai un panettiere a portata di "porta". È pur vero che "infornare" dei pre-cotti o peggio ancora dei congelati è più comodo e ti evita di vagare per una regione alle sei di mattina a -15°. Bisogna tener conto anche della chiusura di molti negozi. Purtroppo l'assenza di Corsi di ripetizione in Ticino ha pure contribuito a questo spopolamento di "panettieri" e/o piccoli commercianti nelle valli.
Se ci si organizza ci sono.
Noi ad esempio con la colonia estiva sia a Catto che a Olivone ci riformiamo (per quel che é possibile) presso i commercianti locali.
Si, ma qui si sta parlando di stagione invernale e francamente non so dove cavolo sono i dormitori per le scuole, per quanto ne so io potrebbero anche essere degli alloggi della Protezione Civile e il panettiere arrivare ogni mattina alle 11.00 col furgone (neve permettendo). Chessò a Bosco Gurin come funzionerebbe?