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Emergenza mendrisiotto. Il CdS scrive al Comandante delle Guardie di confine.

La situazione scaturita a seguito delle recenti rapine avvenute nel Mendrisiotto, situazione che ancora recentemente il Procuratore Generale Noseda, ai microfoni della RSI aveva descritto come nella norma aggiungendo che, le rapine sono inferiori a quella di diversi anni or sono, ha spinto oggi il Dipartimento delle Istituzione a sollecitare il Consiglio di Stato affinché si rivolgesse con uno scritto al Comandante delle Guardie di confine, Brigadiere Jürg Noth. Scopo della missiva la richiesta all’Autorità federale preposta di potenziare le attuali capacità di controllo della frontiera e dei valichi doganali, aumentando gli effettivi ora a disposizione del Comando del IV Circondario.

Una situazione che oggi le stesso Dipartimento di Pedrazzini giudica d’emergenza scrivendo: “In seguito alla situazione d’emergenza venutasi a creare nelle nostre zone di frontiera nell’ambito della sicurezza

Pedrazzini si muove

La reazione del Dipartimento Istituzione va oltre e richiede “al Comando della Polizia cantonale di mettere a disposizione delle unità della Gendarmeria territoriale e dei Reparti mobili operativi nel Sottoceneri ulteriori risorse di personale, con l’obiettivo di avere una presenza più intensa e visibile delle forze dell’ordine nella Regione del Mendrisiotto, potenziandone le capacità di prevenzione e di intervento.
Parimenti, si è chiesto alla Polizia cantonale di creare – in collaborazione con le forze comunali e le Guardie di confine – un dispositivo unico di sorveglianza, incentivando ulteriormente la buona collaborazione con i colleghi italiani.
Il Dipartimento delle istituzioni ha pure invitato il Comando delle Guardie di confine del IV Circondario a rinunciare ad introdurre in tempi brevi le nuove previste modalità di controllo dei valichi di frontiera, che non prevedono più un presidio stanziale stabile”.

La situazione creatasi nelle ultime settimane, in particolare la rapina di Chiasso, con l’utilizzo volontario di un’arma da fuoco per cercare di ferire mortalmente (solo la fortuna o il caso ha evitato il peggio) la proprietaria della gioielleria, ha sicuramente posto in allarme anche il mondo politico, che oggi tenta di reagire a questa nuova situazione legata alla sicurezza di tutti i cittadini.

Redazione-cro

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  • Fuori tutti dagli uffici e maggiore presenza sul territorio.
    Ronde continue e presenza massiccia di veicoli di polizia con tutta la fanaleria accesa, che girano nei paesi e nei punti ritenuti a rischio rapina. Funziona, provare per credere.

    • Io però non capisco. Se andava benissimo PRIMA,
      perché cambiare?

      Noi siamo protetti dall'Europa, da Schengen!
      Il nostro continente è difeso, a sud, da una barriera impenetrabile.

    • Nel quadriennio 1996-2000, in un ameno comune del mendrisiotto che confina con Stabio e diversi valichi doganali incostuditi, l'allora capo dicastero di polizia (un leghista, ribelle ed indipendente di cui non ricordo mai il nome), nel giro di pochi giorni organizzò un' assemblea con tutta la popolazione e la polizia cantonale (comandante Mario Ritter)spiegando come il cittadino poteva interagire per, in primo luogo difendere se stesso (senza colpi di testa)e la proprietà e poi collaborare con le forze dell'ordine segnalando la presenza di persone sospette.
      Il citato capo dicastero, con il Municipio, stabilì una collaborazione intensa con la polizia Cantonale, comunale di Mendrisio e di Stabio nonché le guardie di confine (Colonnello F.Rossinelli) delle ronde continue sul territorio.
      Nel giro di pochi giorni, come per incanto (ma va?) i malviventi sparirono dal comune.
      Prove, documenti e fatti.

    • Lapsus freudiano? Forse si voleva sott'intendere che di tanto in tanto è....... fuori come un "balcone" (terrazzino)?

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