Lo scorso 17 febbraio il Kosovo ha festeggiato il suo terzo anno di Stato indipendente e sinora l’intervento politico dell’Unione europea in questo paese è stato un fallimento, sostiene il quotidiano danese Politiken: “Il Kosovo è un test importante per le competenze dell’UE in materia di politica estera. Si tratta di uno Stato povero, con una corruzione e una criminalità dilaganti, riconosciuto solamente da 75 dei 192 paesi membri delle Nazioni Unite. Lo Stato palestinese, a titolo di paragone, è riconosciuto da un numero di governi ben maggiore di quelli che riconoscono il governo di Pristina.
Il lavoro condotto dall’Unione europea, sia all’interno del Kosovo che al suo esterno è insufficiente e quel poco che viene fatto è sistematicamente boicottato da cinque paese membri dell’UE che continuano a sabotare il processo di riconoscimento dell’indipendenza kossovara.

Al Kosovo e al suo nuovo presidente Behjet Pacolli non resta altro da fare che contare sulle proprie risorse e prendere in mano questo processo, senza più attendere un contributo esterno.”