Il Turismo in Ticino rappresenta un settore economico importante per l’economia ticinese, ma da anni purtroppo si assiste ad un calo dei pernottamenti.

Pietro Vanetti, socio ETT, non ha mai risparmiato le critiche al management di Ticino Turismo, arrivando a chiederne l’allontanamento dei vertici.
Abbiamo voluto parlarne con lui in una breve intervista, a pochi giorni dalla conclusione dell’assemblea dei soci ETT.

TL: Signor Vanetti, cosa pensa dell’Osservatorio del turismo appena costituito?

Pietro Vanetti: È un ottima idea e il suo obiettivo, l’aumento e la divulgazione della conoscenza sul settore turistico cantonale grazie all’osservazione sistematica e all’analisi, e relativo monitoraggio, con metodi quantitativi e qualitativi della domanda turistica e dell’offerta nelle destinazioni ticinesi, avrebbe dovuto essere un obiettivo da anni da parte di tutti gli addetti ai lavori, che invece sono andati avanti più o meno a lume di naso.
Ma per raggiungere un alto grado di conoscenza, occorre che venga realizzato anche un altro progetto chiamato “conto satellite” e che serve a quantificare l’incidenza che il turismo ha sull’economia ticinese.
Permetterà di capire quanti soldi il turismo porta in Ticino e quanti di questi soldi vi rimangono. Questo progetto non è ancora stato avviato, ma sarebbe ben che il DFE (é di suo competenza) lo faccia partire al piu presto, affidandolo a professionisti capaci, riconosciuti per la loro competenza e non per la loro appartenenza politica.

TL: Molti professionisti del settore non sono soci dell’ETT. Inevitabile chiedersi perché. Lei ha una spiegazione ?

Pietro Vanetti: Questo purtroppo è un aspetto comune a tanti settori che sono lo specchio della nostra società. È come con le votazioni. Tutti a chiedere prestazioni, ma poi la maggioranza di noi non trova il tempo per andare a votare.

TL: Il turismo in Ticino – con l’eccezione del Locarnese, che si distingue per i suoi risultati positivi – conosce da anni un calo costante. Tutta colpa di ETT?

Pietro Vanetti: . Ovvio che non è “tutta colpa” di ETT ma è vero che anche ETT ha le sue belle responsabilità. Nel 2001 con le ” Linee guida strategiche della politica cantonale“ si era posto come obiettivo l’incremento del 10% dei pernottamenti in 5 anni. E per raggiungere l’obiettivo aveva elaborato un ottimo progetto, che purtroppo non è stato realizzato. Perché il CdA piuttosto che riconoscere l’inadeguatezza del professionista incaricato della implementazione lo ha difeso ad oltranza.
Risultato, implementazione mancata e tanti soldi buttati al vento e quel che è peggio un ETT ancora assolutamente inefficace.

TL: Cosa propone per invertire o almeno tentare di invertire la tendenza negativa che altri cantoni sembrano non soffrire?

Pietro Vanetti: Di cambiare impostazione al marketing. Invece di impostare il marketing per ottenere il maggior numero di contatti (che sono, ad esempio, le persone che alla stazione di Milano guardano un manifesto del Ticino) impostarlo per ottenere il maggior numero di prenotazioni.
È un cambio di rotta sostanziale, che tuttavia può essere intrapreso già con l’attuale organizzazione. Non c’è bisogno né di cambiare la legge sul turismo, né lo statuto di ETT.

TL: Recentemente ha chiesto le dimissioni dei vertici di ETT. E’ ancora dello stesso avviso?

Pietro Vanetti: . SÌ

TL: Si insiste nell’affermare che la colpa del calo dei turisti sia del franco forte. Se questo è vero, allora i turisti snobbavano il nostro cantone quando ancora esistevano la lira italiana e il marco tedesco, notoriamente più deboli della nostra valuta?

Pietro Vanetti: . Certamente il franco forte come non aiuta l’esportazione non aiuta nemmeno il turismo. La differenza sta nella reazione. Il mondo economico svizzero, o almeno una parte di esso, reagisce rendendo il proprio prodotto migliore di quello prodotto nei paesi con valute più deboli.
ETT invece piange ma insiste nel seguire la propria linea, malgrado i risultati ne dimostrano da anni l’inefficacia.

TL: L’offerta turistica in Ticino é ancora interessante?

Pietro Vanetti: . Certo che è interessante ! Sfido chiunque a trovare una area turistica dalle dimensione del Ticino con offerta cosi valida, che va da un territorio ancora molto attraente con molteplici possibilità di svago ad un programma culturale veramente invidiabile. Si tratta solo di “venderlo” meglio.

TL: Non pensa che anche la ristorazione e il settore alberghiero abbiano le proprie colpe? Mi riferisco ad esempio alla chiusura delle cucine dei ristoranti ad orari assurdi, alla mancanza di locali che non siano le solite discoteche per giovanissimi. Dopo le 22 un turista che viene da noi rischia di annoiarsi.

Pietro Vanetti: . Certamente, se affermo che ETT non ha tutte le colpe significa che anche altri ne hanno.
Se poi la colpa degli albergatori e degli esercenti sta negli orari di chiusura delle cucine o nella mancanza di determinati locali è ancora da dimostrare. Se determinate offerte o strutture non ci sono, può anche significare che la relativa domanda non sia sufficiente da coprirne i costi. È bene ricordare che alberghi e ristoranti non sono strutture di beneficenza. Alla fine del mese i conti devono quadrare.

TL: Persone competenti stanno occupando i vertici di Ticino Turismo?

Pietro Vanetti: Sicuro che la domanda è giusta ? Se sì allora rispondo che di persone competenti decisamente non ce ne sono abbastanza.

TL: Ritiene che il CdA di Ticino Turismo sia nominato per competenze o per ripartizioni politiche?

Pietro Vanetti: . Difficile rispondere a questa domanda. È vero che su 15 membri del CdA 7 vengono nominati dal Consiglio di Stato su proposta dei partiti di Governo mentre 8 vengono eletti dall’assemblea. Si potrebbe quindi pensare che ci siano troppi politici. Ma essere “politici” non vuol ancora dire essere incompetenti in ambito turistico. Il turismo non é una scienza esatta.

TL: Cosa ha tratto, personalmente, dall’ultima assemblea di ETT ?

Pietro Vanetti: L’impressione di “totale auto assoluzione” da parte del CdA e dei vertici della direzione di fronte al continuo calo di cifra d’affari del turismo in Ticino. Auto assoluzione che li spinge a considerare tutte le critiche al loro operato sempre e comunque “fastidiose polemiche che non giovano a nulla”.
Oggi CdA e direzione sembrano riconoscere l’importanza della conoscenza, monitoraggio, eccetera, dopo che per anni hanno snobbato le proposte del sottoscritto per approfondire, appunto, conoscenza e monitoraggio.
Se oggi c’è l’Osservatorio per il turismo e la Carta turistica è in fase di realizzazione il merito va dato soprattutto alla signora Sadis, che dal suo arrivo sulla scena é riuscita a far passare questi concetti.
La mia preoccupazione è se, una volta che l’Osservatorio avrà fornito tutti i dati attualmente allo studio, CdA e vertici di direzione ne sapranno fare buon uso ? Da quanto hanno presentato in assemblea, io rimango pessimista.

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