La Zona euro ha deciso lunedì di raddoppiare la forza del suo futuro fondo salva-Stati portandolo a 500 miliardi di euro. Una decisione volta a rassicurare i mercati sulla sua capacità di reagire alla crisi del debito, in un momento in cui riaffiorano i timori.
Come ha dichiarato ieri il presidente dei ministri delle Finanze della Zona euro, Jean Claude Juncker, l’importo di 500 miliardi di euro verrà sottoposto ogni due anni ad una revisione da parte degli enti preposti.
Il futuro meccanismo di sostegno finanziario partirà dalla metà del 2013, in sostituzione dell’attuale dispositivo, che era stato istituito nel 2010 a seguito della crisi del debito in Grecia e che mette a disposizione 250 miliardi di euro, mentre 190 miliardi vengono lasciati come riserva per ottenere garanzie di prestito favorevoli.
La Germania mette delle condizioni al suo aiuto ai paesi in difficoltà: può essere concesso ma in cambio di un rafforzamento chiaro della disciplina comune in materia di rigore di bilancio e di riforme strutturali. La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha proposto, congiuntamente alla Francia, un patto di competitività, accolto però con scetticismo dagli altri paesi, che vi vedono un diktat da parte di Berlino per imporre agli altri il proprio modello economico.
Un divario di vedute che non piace a Juncker, il quale spinge affinché tutti i ministri abbiano lo stesso punto di vista sui temi in discussione, unico modo a suo dire per promuovere misure davvero efficaci.