Dopo il 10 aprile, l’assetto politico che uscirà dalle urne del Ticino sarà inevitabilmente modificato, considerando che ben tre ministri non si ripresenteranno. In vista delle imminenti elezioni cantonali Ticinolive.ch avvia una tournée di interviste ad alcuni candidati. Nelle prossime settimane pubblicheremo le risposte che gentilmente ci hanno fatto pervenire.
Ai candidati sono state poste domande in tutte le salse e sui temi più disparati. Noi ora entriamo nello specifico, il modo migliore per conoscerli.
Intervista a Claudia Crivelli Barella, candidata al Consiglio di Stato per I Verdi del Ticino
CCB: Il nuovo Consiglio di Stato dovrà trovare un equilibrio tra le forze che i cittadini sceglieranno di eleggere, in quanto ognuno porterà dei temi prioritari. Per i Verdi, questi temi sono il rispetto per l’ecosistema, un’economia sostenibile e la solidarietà sociale.
Per il Gran Consiglio, la creazione di una cassa malati unica, lo sviluppo del trasporto pubblico e l’incentivazione della mobilità dolce, e una riflessione sulla scuola pubblica.
TL: Ritiene che l’attuale apparato statale e parastatale del nostro cantone sia adeguato ed efficiente? Oppure pensa che sia necessario un riesame, parziale o radicale?
CCB: Un miglioramento è sicuramente possibile.
TL: Quali saranno i temi per i quali lei si batterà prioritariamente?
CCB: L’ambiente, naturalmente. Il che implica una visione a tutto campo su traffico, trasporti pubblici, scuola, salute, finanze, socialità.
TL: Si parla spesso di quote rosa in Gran Consiglio. Ritiene sia meglio votare un candidato perché è valido oppure garantire una giusta ripartizione al gentil sesso?
CCB: La formulazione della domanda contiene la risposta: un candidato deve essere votato in quanto valido e rappresentativo. Sono contraria alle quote rosa, ma prendendo spunto dall’espressione “gentil sesso” tengo a sottolineare che sono favorevole al fatto che uomini e donne si comportino in maniera “gentile” !
TL: Considera un tema preoccupante la paventata chiusura del tunnel del San Gottardo per circa 900 giorni? Se no, perché? Se sì, cosa spera potranno fare in merito il governo e il parlamento del Ticino?
CCB: Non solo non considero preoccupante la chiusura del San Gottardo, ma penso che si tratti di una bella opportunità che abbiamo tutto il tempo di pianificare con attenzione, trasferendo le merci su ferrovia con il progetto Railvalley, utilizzando la via montana durante i mesi estivi per il traffico automobilistico e agendo d’anticipo per un futuro con una mobilità maggiormente sostenibile. Il petrolio costituisce una risorsa limitata, e tra una ventina d’anni la nostra mobilità subirà forzatamente dei cambiamenti.
TL: A cicli regolari torna in auge la discussione sul maggioritario e sul proporzionale. Chi ha il maggioritario vuole tornare al proporzionale (vedi canton Grigioni) e vice versa. Come vede la situazione in Ticino?
CCB: Sia il maggioritario che il proporzionale hanno vantaggi e svantaggi. Il maggioritario permette di identificare più facilmente i responsabili delle decisioni politiche. Nel proporzionale come lo conosciamo in Svizzera (con concordanza e collegialità) questo risulta più difficile. Inoltre il proporzionale facilita la frammentazione politica (tanti partiti rappresentati nei parlamenti e nei governi) e questo rende più difficile la ricerca del consenso, in modo che le decisioni politiche rischiano di venir frenate dal sistema, mentre il maggioritario tende invece a limitare il numero di partiti.
Ma il proporzionale ha il grande vantaggio di permettere anche alle forze minoritarie di essere rappresentate, il che a mio avviso è un elemento da non sottovalutare.
In conclusione: la scelta maggioritario/proporzionale dipende molto da quello che si vuole ottenere nel sistema politico. Personalmente ritengo che la rappresentatività del proporzionale sia molto importante, soprattutto nel nostro sistema con democrazia semi-diretta (dove se non si cerca il consenso prima con tutte le sensibilità della società si rischia di fallire alle urne).
TL: Fisco, un tema che tocca direttamente il portamonete dei contribuenti ticinesi. Lei è favorevole o contrario alla diminuzione del carico fiscale? Ritiene che i single siano fiscalmente discriminati?
CCB: Dire che i single sono fiscalmente discriminati equivale ad affermare che le famiglie godono del sostegno dello Stato, come è giusto che sia. Pagare le tasse non piace a nessuno, ma è meno doloroso se pensiamo che i soldi provenienti dal nostro lavoro vengono utilizzati in modo utile per l’intera collettività.
TL: Oltre 16mila cittadini del Ticino sono privi della copertura di cassa malati. Come pensa possa essere affrontato questo spinoso problema?
CCB: Una cassa malati unica renderebbe più semplice la procedura di controllo e l’aiuto per le persone che non riescono a venire a capo ai costi dell’assicurazione malattia.
TL: Dato che la Svizzera è costantemente presa di mira da più parti per i motivi più disparati, il Ticino che sponsorizza il carbone in Germania non teme di innescare una ritorsione da parte dell’élite politica tedesca a causa di aspetti ecologici? Ritorsioni che potrebbero avere conseguenze sulla politica estera della Svizzera?
CCB: Naturalmente avverrebbe ciò che lei ha descritto, se non ci fosse la lungimiranza dei Verdi che chiameranno il popolo ticinese alle urne per ribadire la propria volontà di uscire dagli investimenti nel carbone!
TL: L’Osservatorio del turismo, una creazione recente, va ad aggiungersi alle strutture dell’Ente turistico ticinese e ai vari enti turistici regionali. Secondo lei questa nuova istituzione risponde a una necessità effettiva? Oppure ritiene che sarebbe stato meglio destinare altrove questi fondi?
CCB: Il turismo non è certamente un polo trainante dell’economia ticinese. Solo attraverso la salvaguardia delle nostre bellezze naturali potremo sperare in un miglioramento della situazione, puntando ad un turismo di qualità. Non c’è bisogno di un osservatorio per vedere come i turisti attraversino il Ticino e, in caso di breve sosta, non tornino più a causa di traffico, rumore e inquinamento.
TL: Ritiene che il tema del Piano di Magadino riguardi solamente il Locarnese e il Bellinzonese oppure concerne l’intero cantone? Condivide l’idea di inserire un Parco sul Piano o pensa che possa esserci il pericolo di un Parco che diventi limitativo al futuro sviluppo di questa zona?
CCB: Il Ticino è un territorio relativamente piccolo, ogni zona è importante. Un Parco è un segno tangibile di ricchezza e di progresso, una risorsa per intere generazioni a venire, in nessun modo costituisce un limite.
TL: La politica accusa la stampa di strumentalizzarla e di causare una perdita di valori e un decadimento morale e di stile, sull’esempio di paesi vicini a noi. Ritiene sia un’accusa giustificata?
CCB: Credo fermamente che sia inutile incolpare altri delle nostre disgrazie, e che l’atteggiamento da prendere debba essere, anche in questo caso, più costruttivo. Scegliamo cosa leggere e chi ascoltare, e dovremmo evitare di riempire le nostre menti con ciò che va verso il basso e impedisce un dibattito civile. La democrazia è possibile solo a patto che ci sia informazione corretta e impegno individuale. Perciò la scuola è la nostra speranza per un futuro di cittadine e di cittadini più consapevoli e formati per resistere alla barbarie.
TL: Il mondo evolve e oggi in molti paesi alle coppie gay è permesso adottare dei bambini. Lei cosa ne pensa ?
CCB: Io cerco di seguire la natura e il suo insegnamento. Un bambino nasce da un padre e da una madre. Se pensiamo a casi particolari, possiamo riconoscere che ci sono coppie gay che saprebbero accudire con dedizione ad un bimbo, ma i casi particolari rischiano di essere fuorvianti. La genitorialità si puo’ esprimere in tanti modi, e le coppie gay potrebbero con gioia e profitto per la società occuparsi dei figli di amici, come degli zii o dei parenti prossimi. Lo stesso dicasi per le madri single per scelta.
Per conoscere ancora meglio Claudia Crivelli Barella visitate il sito http://www.verditicino.ch/typo3/index.php?id=5240
(©Ticinolive.ch, tutti i diritti riservati. Riproduzione citando la fonte)
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La brava consigliera comunale di Mendrisio mi sembra abbia risposto da "Verde d.o.c.". Mi è parso però di intuire, da quanto anticipato ieri da Sergio Savoia, che i Verdi andranno a "rovistare" in una cerchia maggiore di elettorato il che non farà certo piacere a Pedrina & Co. e, magari, ai radicali stessi (ALRA).