Evento senza precedenti in Giordania, dove i capi delle 36 grandi tribù del paese hanno esplicitamente accusato la famiglia della regina Rania e la regina stessa, consorte di re Abdallah di corruzione. Un’accusa grave, in un paese dove si rischia sino a tre anni di prigione se si viene scoperti a criticare un membro della famiglia reale.
“Chiediamo a re Abdallah di ordinare il recupero delle terre e delle aziende agricole oggi di proprietà della famiglia Yassine (la famiglia della regina, ndr). Queste terre e queste fattorie appartengono al popolo della Giordania.” Il comunicato era firmato dai 36 capi tribù.
I firmatari appartengono alle famiglie beduine, che per tradizione sono alleate con il monarca regnante. Il loro gesto non è motivato da un’opposizione a re Abdallah ma dalla convinzione che la Giordania stia attraversando una crisi delle istituzioni. Secondo i capi tribù, la Giordania potrebbe presto trovarsi in una situazione simile a quella che ha interessato Tunisia ed Egitto.
“Vogliamo che vengano portate in giudizio le persone corrotte che hanno sfruttato e derubato il paese, chiunque esse siano e a qualunque rango sociale appartengono. Restiamo leali a re Abdallah, ma il sovrano deve mettere fine agli abusi perpetrati da sua moglie e dalla famiglia Yassine – hanno dichiarato.
Nella loro missiva i capi tribù giungono persino ad accusare la regina di essere una minaccia per il popolo giordano, per la struttura del paese e per la monarchia.
In particolare fanno riferimento alle voci non confermate secondo le quali fra il 2005 e il 2010 la regina avrebbe aiutato 78mila palestinesi ad ottenere la nazionalità giordana.
Il timore è che questa manovra possa facilitare il piano di Israele per far diventare la Giordania “lo Stato sovrano” rivendicato dai palestinesi. Un timore accresciuto dal fatto che sui circa 6.3 milioni di abitanti della Giordania, quasi il 50% proviene dalla Palestina.
Nata nel Kuwait 40 anni fa, la regina Rania è di nazionalità palestinese. La sua famiglia aveva lasciato il Kuwait nel 1990 a seguito dell’invasione irachena e si era stabilita in Giordania. Ha sposato Abdallah nel 1993, quando questi ancora era il principe erede al trono.
(Fonte: TV5.org)
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La Svizzera si attivi SUBITO a dare un eventuale asilo politico a Rania di Giordania ed alla sua famiglia. Accogliere e proteggere personaggi di questa levatura planetaria è un dovere oltre che un servizio a tutti coloro per i quali la regina di Giordania si batte da anni avvicinando generazioni e tantissimi giovani ai problemi dei poveri e dei bimbi. Bisogna distinguersi ANCHE in questi casi non solo sotto ricatto per prigionieri di Guantanamo o ex brigatisti.
Buonissima idea, de la Vega, ma il nostro CF ti sembra cambiato?
La nostra Presidente, cosa vede, all'infuori del suo prostrarsi (anche a capo velato) davanti a "benemeriti capi di Stato ed inamidati politici europei" ?
Comunque sia, :wink: