Nessuno si é scandalizzato dei costi preventivati, quando il Dipartimento del territorio ha presentato le tre varianti da inviare a Berna per il collegamento veloce del Locarnese, l’ormai famoso A2-A13.
L’indiscussa vittoria ecologista, che ha visto in prima linea molti personaggi politici ticinesi è incontrovertibile e di questi tempi grande è la soddisfazione del Direttore del DT nell’affermare che vi è stata grande sintonia nel scegliere una variante alternativa alla ormai sepolta Variante 95.
In un sistema di democrazia diretta come il nostro le decisioni popolari non si discutono. Il popolo è sovrano e le sue decisioni vanno accettate. Ma é giusto – ci domandiamo – che il sovrano decida in base a dei dati assolutamente fuorvianti come quelli che erano stati presentati nella campagna contro la Variante 95?
La famosa Variante panoramica, buttata nella mischia all’ultimo minuto come alternativa geniale, addirittura come meno costosa della variante presentata a suo tempo dagli uffici preposti, era stata presentata come la panacea, come l’Uovo di Colombo, rapida e miracolosamente a buon mercato, con costi inferiori ai 300 milioni di franchi.
Un argomento questo assai discutibile, alla luce dei costi presentati per le nuove varianti inviate a Berna. 700 milioni di franchi di differenza non sono mica briciole, anche se a pagare la parcella dovrebbe essere la capitale federale, ma il portamonete è sempre lo stesso, cioè quello dei cittadini contribuenti, siano poi ticinesi o svizzeri poco importa.
Di questa differenza non si è meravigliato nessuno, nessun politico ha osato far notare questo abissale divario. E’ perlomeno strano, soprattutto per come certe frange si scandalizzano quando in diverse circostanze in gioco ci sono cifre dell’ordine di 30 o 40 milioni, ben inferiori dei circa 700 milioni chiamati in causa.
Come avrebbero votato i cittadini di questo cantone se nel 2007 avessero avuto conoscenza dei costi reali di una simile opera? È lecito e corretto infarcire il popolo di frottole pur di ottenere una vittoria in qualsiasi votazione?
Quante altre fandonie dovremo ascoltare, da parte dei fautori di questa o quella tesi, pronti a tutto pur di raggiungere il proprio scopo?
Mentre tutto il Locarnese attende di venir finalmente collegato al resto del mondo, mentre gli abitanti della zona proseguono a respirare micidiali gas di scarico e a convivere con colonne infinite di veicoli, il mondo politico ticinese continua a dispensare rassicuranti pacche sulle spalle e ineggia ad una concordanza che ha portato a soluzioni definite eccezionali.
Si evita però di dire che i cittadini pagheranno questa lungimirante soluzione tre volte più di quanto era stato preventivato.
Il solo nuovo collegamento costerà come tutta la manutenzione della rete autostradale svizzera per un anno, costi di manutenzione che la ministra Doris Leuthard ha previsto di coprire con l’aumento della vignetta autostradale e con una nuova futura tassa sulla benzina.
Auguriamoci che Berna non si accorga di quanti milioni di franchi (almeno 900!) finiranno nel collegamento del Locarnese, altrimenti temo che molte illusioni siano destinate a rimanere tali. Sapremo in quel caso chi ringraziare!
C.S
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