Il Commissario europeo al mercato interno e ai servizi finanziari, Michel Barnier, ha dichiarato di voler lanciare i prossimi test di resistenza sulle banche europee tra febbraio e marzo e che già entro la fine di gennaio saranno individuate e rese note le caratteristiche nei nuovi esami sullo stato di salute degli istituti di credito.
“Le decisioni in merito – ha specificato Barnier – spettano comunque alla nuova autorità di supervisione bancaria, che dal 1. gennaio è attiva a Londra. Ritengo sarà importante garantire la massima trasparenza, pubblicando i risultati dei test per ogni singolo paese e per ogni singola banca, con spiegazioni chiare sulle implicazioni di tali dati.”
Un mese fa il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, aveva appoggiato la linea di praticare test di routine sull’industria bancaria, giudicando tali strumenti utili sia in caso di crisi che a scopo precauzionale nel corso dei periodi di crescita.
E’ proprio la qualità di questi test che anima la discussione tra gli esperti. In molti criticano i test effettuati nello scorso mese di luglio su 91 banche (delle quali 7 risultarono “bocciate”: 5 spagnole, 1 tedesca e 1 greca), giudicandoli troppo blandi. Proprio la mancanza di severità non avrebbe consentito di prevenire la crisi bancaria esplosa in Irlanda e che ha portato il paese sull’orlo del tracollo.
Al contrario, tuttavia, importanti dirigenti bancari si sono schierati contro i nuovi testi. L’amministratore delegato di Société Générale, Frédéric Oudéa, ad esempio, ha fatto sapere che a suo avviso nuovi controlli sarebbero inutili.