Un debito pubblico talmente insostenibile da causare la scomparsa dell’euro o perlomeno da obbligare alcune nazioni periferiche indebolite dalla crisi ad uscire dalla Zona euro.
Sarebbe una scelta politica più che economica, sicuramente uno scenario folle ma che oggi non va più escluso a priori, soprattutto considerando come nel 2010 si sia stata più volte evocata l’uscita dalla Zona euro della Germania.
Se la Germania, un paese economicamente forte, uscisse dall’euro o se addirittura tutti gli Stati membri della Zona euro tornassero alle loro rispettive monete, la prima evidente conseguenza sarebbe un drastico calo dell’attività economica.
Questo per gli ovvii problemi legati al rientro nella vecchia valuta, agli sbalzi delle diverse monete, alla pressione sul sistema finanziario che inevitabilmente schiaccerebbe commercio ed investimenti. Senza dimenticare l’indebolimento dei governi, che in contromisura potrebbero varare misure fiscali restrittive.
Il Prodotto interno lordo dell’Europa centrale cadrebbe del 5%, scendendo addirittura del 9,1% in Grecia e del 6.5% in Spagna, mentre aumenterebbe il debito pubblico. Sarebbe recessione nell’intero continente, con il crollo della domanda interna che non verrebbe controbilanciato, in quei paesi dove è possibile, dall’aumento dell’export.
Redazione/Il Sole 24Ore
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