La politica di sostegno dell’euro condotta dalla Banca nazionale svizzera (BNS) preoccupa i cantoni ai quali spettano i due terzi dei dividendi. Secondo Pascal Broulis, presidente della Conferenza dei governi cantonali, la BNS è intervenuta troppo presto sui mercati.
Visto il corso attuale dell’euro «valeva veramente la pena?», si chiede Broulis in un’intervista rilasciata a «Le Temps». A suo avviso la BNS confermerà massicce perdite nel 2010 a causa del sostegno all’euro, un altro esercizio così e sarà la fine dell’attuale sistema di ridistribuzione degli utili, afferma.
I cantoni dal 2005 ricevono un dividendo straordinario grazie alle vendite delle riserve di oro in eccedenza. Fino al 2017, data in cui scadrà la convenzione sulla spartizione degli utili, il dividendo distribuito deve rimanere attorno ai 2,5 miliardi di franchi, chiede Broulis.
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col senno di poi... si disquisisce anche sulla vendita dell'oro. Tuttavia la BNS non ha il peso, i numeri e la forza tali da poter condizionare il corso del franco svizzero che attualmente il mercato lo "scambia" come fosse una materia prima o commodity.
Il mercato dei cambi, mi ripeto, conta ca. 1000 miliardi di dollari in operazioni carry trade e si pensa che entro il prossimo maggio i 600 miliardi stanziati dal parlamento USA a favore dell'economia americana andranno dritti dritti ad alimentare questo genere di speculazioni valutarie.