La Grecia ha confermato ieri che per fermare l’immigrazione illegale costruirà una barriera lungo i 12,5 chilometri del confine con la Turchia. In questo modo il governo di Atene ignora le riserve che Bruxelles aveva espresso su tale progetto.
Cristos Papoutsis, ministro greco per la Protezione del cittadino, ha affermato che il governo di Atene intende installare mezzi di deterrenza per far fronte all’immigrazione illegale al confine con la Turchia ed ha denunciato coloro che danno prova di ipocrisia criticando il progetto. Ha inoltre voluto precisare che non si tratta di una misura rivolta contro la Turchia, paese dal quale provengono clandestini del Medio Oriente, Asia ed Africa, ma piuttosto di una misura atta a favorire la collaborazione bilaterale.
“Chi si oppone al progetto – ha detto Papoutsis – ha forse lo scopo di trasformare la Grecia in un centro di accoglienza a lungo termine per i clandestini che cercano di raggiungere altri paesi europei, ma la società greca non può sopportare tale fardello. Per questo motivo la barriera si rende necessaria.”
La stampa greca descrive la barriera come un muro con reticolati, che sorgerà in un’area che oggi è completamente sprovvista di ostacoli naturali per contrastare l’ingresso dei clandestini.
Il ministro