Per risolvere il problema del debito nella Zona euro, l’Europa ha bisogno di qualcosa di più dinamico, una soluzione globale, non una soluzione singola per ogni paese. A dirlo è Dominique Strauss-Kahn, il direttore generale del Fondo monetario internazionale, secondo cui la crisi che ha colpito l’Europa ha evidenziato un grave problema di gestione in seno alla Zona euro, un problema causato dalla mancanza di una politica economica comune.
Di fronte a una commissione del Parlamento greco Strauss-Kahn ha espresso la speranza che le istituzioni europee siano capaci di fornire questa soluzione globale, pur riconoscendo le difficoltà a cui sono confrontate a causa della pressione dei mercati.
Seppur non è stata presa ancora alcuna decisione definitiva, i paesi europei hanno discusso nei giorni scorsi l’eventualità di alzare il tetto del Fondo di soccorso (che oggi si situa a 750 miliardi di euro) per i paesi della Zona euro. L’obiettivo è quello di rassicurare i mercati sulla capacità dell’Europa di far fronte a nuove crisi finanziarie dopo quelle di Grecia e Irlanda.
Il Fondo di soccorso prevede di versare 85 miliardi di euro all’Irlanda. Alla Grecia erano stati concessi 110 miliardi, provenienti sia dall’Unione europea che dal Fondo monetario internazionale.
Strauss-Kahn ha anche difeso il piano di austerità imposto alla Grecia come l’unica soluzione per riportare il paese sulla via dello sviluppo.
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Si abbia il coraggio di dichiarare il fallimento della Europa Unita. Si abbia il coraggio di rimandare al mittente questi Stati fallimentari e si riproponga un EURO basato sulle principali Nazioni che purtroppo sono pure loro in difficoltà. Bisogna andare a monte e mandare a casa almeno tre quarti di Parlamento Europeo. Si abbia il coraggio di fissare i bond di nazioni europee al 60%, il resto perdita o per banche o per investitori (che hanno speculato) oppure garantire il rimborso ma fra rent'anni. L'Argentina è un esempio, purtroppo, pratico di come se ne esce.